Il card. Scola ricorda don Moioli, "maestro dei preti ambrosiani"

Domani, 4 ottobre, a Vimercate il card. Scola parteciperà alle conclusioni del convegno in memoria di don Giovanni Moioli, sacerdote e telogo, a 30 anni dalla sua scomparsa

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Domani, sabato 4 ottobre, l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola ricorderà don Giovanni Moioli, sacerdote e teologo, in occasione del 30esimo anniversario della morte.

Il Cardinale parteciperà alle conclusioni  del convegno in programma alle ore 16 nella chiesa di Santo Stefano (via Santa Marta, 24) a Vimercate (MB): un incontro tra studiosi e testimoni in cui interverranno don Mirco Bellora, decano di Vimercate, Dora Castenetto, responsabile del Centro “Giovanni Moioli” per lo studio della teologia spirituale, monsignor Pierangelo Sequeri, preside della Facoltà teologica di Milano, monsignor Peppino Maffi, della Formazione permanente del clero, monsignor Claudio Stercal, ordinario di teologia spirituale.

Dopo questo momento di riflessione, alle ore 18.30 nel Santuario della Beata Vergine del Rosario (Piazza Unità d’Italia) sempre a Vimercate, l’Arcivescovo presiederà la Messa. Successivamente il cardinale Scola incontrerà i sacerdoti del decanato.

Per ricordare la figura del sacerdote e raccogliere il suo testamento spirituale, la Diocesi di Milano ha deciso di lanciare anche un’impegnativa iniziativa editoriale, realizzata dal Centro Ambrosiano: l’Opera Omnia sul pensiero di don Moioli, articolata in 15 volumi. Proprio durante la giornata di studio saranno presentati i primi due titoli della collana: La teologia spirituale  (introduzione di C. Stercal – pagine 320 – euro 30) e L’Escatologico cristiano – Proposta sistematica (presentazione di P. Sequeri, postfazione di G. Canobbio – pagine 352 – euro 30).

Don Giovanni Moioli (Vimercate, 4 maggio del 1931 – Vimercate, 6 ottobre del 1986), formò un’intera generazione di sacerdoti ambrosiani, insegnando teologia spirituale al Seminario di Venegono Inferiore e alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. 

“A trent’anni dalla morte, la memoria di don Giovanni Moioli è ancora viva: non solo in chi ritrova illuminazione e ricchezza nella sua produzione teologica, ma anche in quanti l’hanno avuto maestro di vita, amico e confidente nelle ore facili e difficili, nella ricerca critica della verità, soprattutto capace di sostenere la vocazione cristiana di ogni condizione di vita, sempre con fede profonda, con l’umiltà di chi si sente inadeguato, vivendo tuttavia una grandissima fiducia nel Signore”, spiega Dora Castenetto, responsabile del Centro “Giovanni Moioli”.

“Don Moioli è stato un uomo di Dio: con la sua teologia amante e orante riusciva a far capire a tutti noi, me compreso, questo rapporto singolare che Gesù ha con la vita di ciascuno. Per lui il cristiano è un uomo secondo lo Spirito per cui se alza le vele al vento che soffia da Dio è capace di fare meraviglie. Con le sue parole e il suo sorriso ci ha insegnato il gusto, la gioia, l’orgoglio di credere”, ricorda il parroco di Santo Stefano e decano di Vimercate, don Mirco Bellora, che è stato suo allievo.

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ZENIT Staff

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