I giovani nell'era di internet: dipendenze e patologie

Ad affrontare lunedì prossimo il tema sarà lo psicoterapeuta Alessandro Meluzzi

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ROMA, giovedì, 15 dicembre 2011 (ZENIT.org).- Oggi  la comunicazione sociale è sostenuta da moderni strumenti che consentono di superare le barriere e i vincoli di tempo e di spazio e, fra i nuovi modi di comunicare, Internet è certamente uno dei mezzi che offre maggiori opportunità. Ma come tutti gli strumenti di comunicazione, anche la rete non è esente da cattivi usi e da abusi che, negli ultimi anni, hanno talvolta portato ad osservare nel campo della salute mentale, una moderna forma di dipendenza, definita internet-dipendenza.  Il ricorso ad Internet sembra strettamente collegato ad un tentativo di compensare le difficoltà relazionali reali, ricercando nella Rete amici o relazioni sentimentali attraverso una via più veloce e che consente di superare delle insicurezze che, invece, sono amplificate dalle quotidiane relazioni faccia a faccia.

Alberto Di Giglio, docente presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, affiancherà Alessandro Meluzzi con alcune proposte cinematografiche, mostrando ampi spezzoni di film quale stimolo per allargare lo sguardo sul tema internet e videodipendenze.

Il primo film analizzato è I Want to be a Soldierdi Christian Molina (2011). Si tratta di un film che  racconta la storia di Alex, un bambino di dieci anni affascinato dalla violenza che vede in televisione e nei videogiochi. Alex inizia ad avere problemi di comunicazione con i suoi genitori e con i compagni di scuola e per questo inizia a chiudersi in se stesso, inventandosi due amici immaginari: l’astronauta Capitano Harry e il suo alter ego, il Sergente Cluster. Attraverso la televisione, Alex scoprirà un mondo nuovo tanto da sentirsi completamente affascinato da tutto ciò che vede. L’elemento catalizzatore della storia sarà questa crescente ossessione per le immagini di guerra e distruzione.

Il secondo film, The Social Network, di David Fincher (2010), darà motivo per analizzare il fenomeno di Facebook. E’ la vera storia di Mark Zuckerberg, il ragazzo che sarebbe diventato il più giovane miliardario della storia creando il social network più usato al mondo, nel 2004 era uno studente di Harvard brillante ma con poche doti sociali. Lasciato dalla ragazza, schifato dai club più elitari e con un complesso d’inferiorità malcelato nei riguardi degli atleti, crea in una notte un software che preleva tutte le foto delle studentesse messe online dalle università e le mette a disposizione di tutti in rete, lo scopo è votare le più belle. L’applicazione fa il giro dei computer di tutta l’area e Zuckerberg viene multato per aver violato i sistemi di sicurezza.

The Social Network è il primo film a riportare un dato di fatto della modernità, ovvero che la vita in rete  per una certa fetta dell’umanità ha la medesima importanza della vita reale, con i relativi rischi.

Sono invitati all’incontro, docenti, operatori pastorali e genitori.


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ZENIT Staff

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