Ex voto a Santa Rita di Yves Klein

“Monocromo blu senza titolo” in esposizione al museo Guggenheim di Venezia

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Tra gli ex voto a Santa Rita da Cascia ce n’è uno che porta la firma dell’artista francese Yves Klein, precursore della Body Art e inventore del blu che ha il suo nome, l’International Klein Blue (IKB).

L’omaggio alla santa dei casi impossibili si chiama “Monocromo blu senza titolo” (1958). Custodito entro le mura del convento dalle monache agostiniane, oggi è esposto fino al 19 gennaio 2015 presso il Museo “Collezione Peggy Guggenheim” di Venezia nell’ambito della mostra “Azimut/h. Continuità e nuovo”, a cura di Luca Massimo Barbero. L’esposizione celebra Azimut (la galleria) e Azimuth (la rivista) fondate nel 1959 a Milano da Enrico Castellani e Piero Manzoni. Oltre alle opere dei maestri ci sono quelle di artisti quali Lucio Fontana, Yves Klein, Alberto Burri, che ebbero contatti con Azimut/h, fenomeno oggi riconosciuto come caratterizzato da una sperimentazione radicale.

La storia dell’ex voto risale al 15 settembre del 1958, quando il pittore giunge al Santuario di Cascia portando in dono il “Monocromo blu”. È uno dei pellegrinaggi accertati che l’artista ha compiuto nel borgo umbro. Una seconda visita, fatta in compagnia della futura moglie, avviene nel febbraio 1961. Anche in questa occasione Klein non manca di offrire i suoi omaggi alla santa, portando con sé un altro ex voto. Si tratta di una scatola di plexiglass (1961) con pigmenti di colore oro, rosa e azzurro contenente un cartiglio arrotolato scritto di suo pugno con la testimonianza della devozione alla santa di Cascia, a cui dichiara di dedicare tutta la sua attività artistica.

Scrive il critico e biografo di Klein, Pierre Restany: «La devozione di Yves Klein al culto di Santa Rita mi era ben nota: egli vi era stato iniziato da sua zia, Rosa Raymond Gasperini. Egli mi aveva messo al corrente dei suoi precedenti pellegrinaggi a Cascia: vi si era recato due volte prima del 1961 per pregare la Santa delle cause disperate e supplicarla di aiutarlo nei momenti importanti e critici della sua carriera».

Il culto nasce quindi in ambito familiare. Cosa lega l’artista alla santa del popolo? Pare che ad attrarre Klein sia in particolare l’episodio del “volo”. La tradizione narra che Rita, rimasta sola per la morte del marito e dei due figli, spiccò il volo dallo scoglio di Roccaporena, sua città natale, fino al Monastero delle agostiniane di Cascia, aiutata dai suoi protettori San Giovanni Battista, Sant’Agostino e San Nicola da Tolentino.

È quindi il blu trascendentale, l’idea del volo, del cielo, che tanto appassionano Yves Klein, a indurlo probabilmente a donare le sue opere alle monache, che scoprono l’importanza di “Monocromo blu” nel 2006, mentre la preziosità della scatola in plexiglass viene casualmente portata alla luce nel 1979 nel corso dei lavori alla Basilica.

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Laura Guadalupi

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