Benedetto XVI trascorrerà le vacanze estive a Lorenzago di Cadore

Dove era già stato Giovanni Paolo II

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CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 11 marzo 2007 (ZENIT.org).- Benedetto XVI trascorrerà quest’estate le vacanze nella località di Lorenzago di Cadore, in Veneto, dal 9 al 27 luglio, secondo quanto reso noto questo sabato dalla Sala Stampa della Santa Sede.

Le campane di tutte le chiese della diocesi di Belluno-Feltre, in cui si trova la località, hanno suonato a mezzogiorno di questa domenica per unirsi al Papa che a Roma si disponeva a recitare la preghiera mariana dell’Angelus.

In base all’annuncio vaticano, il Papa alloggerà nella casa nelle Dolomiti appartenente alla Diocesi di Treviso in cui il suo predecessore, Papa Giovanni Paolo II, si è recato in passato in sei occasioni, tra il 1987 e il 1998.

La casa, circondata da un bosco, è utilizzata per le vacanze estive dei seminaristi e per corsi di formazione di giovani. In questo momento è in ristrutturazione e si è previsto di dotarla di un pianoforte.

Nei primi due anni di pontificato, nelle estati del 2005 e del 2006, Benedetto XVI ha trascorso le vacanze a Les Combes di Introd, in Valle d’Aosta, dove Papa Karol Wojtyla era stato in numerose occasioni.

Monsignor Giuseppe Andrich, Vescovo di Belluno-Feltre, dando la notizia questo sabato ha inviato un messaggio ai fedeli della sua diocesi per offrire la migliore accoglienza e “pregare per il Papa”.

“Quando, nelle Sante Messe dal 9 al 28 luglio sentiremo nel cuore della celebrazione il suo nome, la vicinanza fisica ci darà una nuova evidenza di come la Chiesa ‘resa perfetta nell’amore, in unione con il nostro Papa Benedetto’ esige un’appartenenza convinta e amorosa”, ha spiegato.

“La possibilità di una relazione personale ravvicinata con il Pastore della Chiesa cattolica farà sentire noi e la nostra terra aperti al respiro universale e missionario: ‘popolo radunato da un confine all’altro della terra’”, ha aggiunto.

“Ci auguriamo che il clima e le meraviglie della terra dolomitica offrano al Santo Padre la possibilità di ritemprare le energie e che la nostra accoglienza valorizzi con rispetto e delicatezza le occasioni di incontro che Egli ci offrirà”.

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ZENIT Staff

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