Nonostante lo “strappo” del numero uno del mondo sunnita, lo sceicco Mohammed Ahmed al-Tayeb, imam dell’Università di al-Azhar, che ha respinto l’invito, il numero di rappresentanti musulmani supererà domani quello del 1986. Fra di loro ci saranno anche delegati sciiti, provenienti sia dall’Iran che dal Libano.
Per Schidelko, il mondo è cambiato dal primo incontro. Mentre l’Unione Sovietica e l’allora Blocco orientale non esistono più, ad influire sul clima interreligioso sono oggi eventi come gli attentati terroristici dell’11 settembre 2001, l’invasione dell’Iraq nel 2003 e la cosiddetta “Primavera araba”, che da quasi un anno sta scuotendo il mondo arabo. Inoltre, sono rimasti irrisolti i grandi problemi come la fame nel mondo e la povertà. E come se non bastasse, c’è la crisi economica e finanziaria…
“Motivo sufficiente per Benedetto XVI per invitare le religioni del mondo e gli agnostici aperti al dialogo ad un nuovo incontro per la pace”, scrive Schidelko. L’obiettivo è “respingere il fanatismo e il fondamentalismo e promuovere una collaborazione a favore di condizioni di vita più eque”.
Per John Tavis, del Catholic News Service (18 ottobre), con Assisi III Papa Ratzinger conferma chiaramente l’impegno ecumenico ed interreligioso del suo predecessore, il beato Giovanni Paolo II. Ma allo stesso tempo il Pontefice tedesco ha saputo imprimere il proprio marchio sull’evento, dando “meno adito a malinterpretazioni”. Anche per Tavis, la novità più grande è l’invito rivolto ad esponenti atei o agnostici, una mossa che va letta sullo sfondo di un’altra iniziativa vaticana, il “Cortile dei gentili”, la struttura di dialogo tra credenti e non credenti lanciata dal Pontificio Consiglio della Cultura.
Secondo Tavis, questa scommessa sembra rispecchiare una priorità di Papa Benedetto XVI. Come ricorda l’autore, durante il suo recente viaggio in Germania Joseph Ratzinger ha “scioccato” non pochi, affermando che gli agnostici che lottano con la questione su Dio sono più vicini al Regno dei Cieli di quanto lo siano i cattolici “di routine”.
Un approccio diverso presenta l’editoriale firmato da Aymeric Pourbaix per la rivista Famille Chrétienne (29 ottobre). La Chiesa cattolica sembra l’unica istituzione capace di lanciare un’iniziativa come Assisi III, anche se poi il cristianesimo è oggi la religione più perseguitata al mondo. Questo paradosso – continua l’autore – “è rivelatore per quello che è veramente la pace cristiana”.
La vera pace – prosegue l’editoriale – non è quella “come la dà il mondo” (Giovanni 14, 27), cioè non esiste solo nell’assenza di guerra, ma è quella pace emanata dagli innumerevoli santi celebrati il giorno di Ognissanti, fra cui anche san Francesco d’Assisi. “La vera pace – conclude Pourbaix – è dunque la santità; non c’è altra via per i cristiani, ed è di quella pace che il Papa si fa messaggero ad Assisi”.