L’integralismo è considerare un determinato testo come sacro – può essere i Veda o la Torah, la Bibbia o il Corano, la Regola francescana o il Vangelo – e volerlo osservare integralmente. Molto simile è il fondamentalismo, ossia l’assolutizzazione di alcuni testi ritenuti fondamentali cercandovi in forma fanatica – e quindi con fanatismo – norme per la vita individuale e collettiva. Quindi vi sono molti tipi di integralismi e fondamentalismi fanatici, quale ad esempio quello induista, ebraico, cristiano islamico, francescano, evangelico; vi è pure un integralismo laicista, agnostico, eccetera. Di fronte a questi assolutismi sembra che l’unica via alternativa sia quella di una identità sbiadita, debole, senza fierezza.
Anche l’esperienza religiosa di Francesco d’Assisi appare come un integralismo fondamentalista nel suo volersi conformare al Vangelo. Eppure nessuno oggi classificherebbe l’Assisiate come un integralista fondamentalista fanatico. Che cosa fece sì che il suo rispetto assoluto per il Vangelo – Tommaso da Celano afferma che «ovunque trovava qualche scritto […] lo raccoglieva con grande rispetto […] nel timore che vi si trovasse il nome del Signore, o qualcosa che lo riguardasse» – non diventasse un integralismo fondamentalista fanatico? A ben osservare Francesco era certamente attento alla lettera evangelica, ma per cogliervi lo spirito in essa contenuto e quindi la sua osservanza del Vangelo non fu letterale e senza commenti – cosa che lo avrebbe reso appunto un integralista fondamentalista fanatico – ma, per dirlo in modo sintetico, “spiritualmente letterale”. Ossia la lettera è importante per lo spirito che contiene e lo spirito evangelico è accessibile solo grazie alla lettera. In modo sintetico si può affermare che una fede integrale che congiunge lettera e spirito è il miglior antidoto all’integralismo, ossia all’assolutizzazione di un particolare. Tutto ciò traspare nel libro di Pietro Maranesi e Massimo Reschiglian: dalla lettura si scoprirà che Francesco d’Assisi indica una via per congiungere identità e rispetto, ossia proprio quella sintesi che attualmente sembra impossibile da trovarsi e causa gravi problemi.
P. Maranesi – M. Reschiglian, “Beato il servo che…” Intorno alle Ammonizioni di frate Francesco
APPUNTAMENTO
Sabato 31 gennaio 2015, ore 17.00, a Terni
Libreria Paoline – Via Mazzini, 25
Intervengono:
Pietro Messa, ofm
Angela Chermaddi
Massimo Reschiglian, ofm