Il cuore nella rete

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

San Bernardino attraversava l’Italia con il monogramma di Gesù: “JHS, Jesus Hominum Salvator”. Gesù è il nostro Salvatore: gioia per i bimbi, forza per i grandi, conforto ai morenti. Un nome che ci salva. Gioia senza fine. Dulcis memoria. Pietro ce lo ricorda come “pietra angolare”, su quella pietra va costruita la nostra casa. Con Gesù, presenza inattesa sulle rive del mare, anche le reti si riempiono. Giovanni lo intuisce, Pietro gli si getta al collo e la barca lo raggiunge con 153 grossi pesci. Diventa pane condiviso. Le reti non si spezzano ma si riempiono di gioia. È la fede che fa salda la casa. Ricupera le pietre scartate. E riempie le reti.

Meditazione

Prima di salire al Padre, Gesù incontra ancora una volta i suoi discepoli. Vuole che il loro cuore sia maturo e pronto a raccogliere la sua eredità d’amore da portare per le vie del mondo. L’invito a sedere alla mensa con Lui diviene, in realtà, un mandato ben preciso. Si tratta di annunciare all’Umanità il Vangelo della condivisione. Stavolta Gesù si fa riconoscere pronunciando una parola, ancor prima di compiere il miracolo dei pesci. Li chiama “figlioli”. E i discepoli dall’emozione non riescono a proferire cenno. Operano nell’immediato, eseguendo quello che hanno ascoltato, perché sono consapevoli che era il loro Maestro. Gesù è la tenerezza di Dio sulla terra, nella vita dell’uomo. Ci vuole suoi amici. Lui sa di che cosa abbiamo bisogno e per questo ci raggiunge, ci soccorre e si fa nutrimento egli stesso. Le rive del lago di Tiberiade sono le rive del nostro cuore che si lasciano irradiare dalla sua presenza. E la rete rappresenta il suo abbraccio che custodisce, in cui abbiamo la totalità. Gesù fa della nostra fragilità un’occasione per compiere i suoi prodigi e per avvicinarci di più a Lui. La premura che usa in quell’espressione di dolcezza infinita, “Figlioli, non avete niente da mangiare?”, ci presenta anche come Gesù che si fa povero coi poveri. Ci pone tutti di fronte alla povertà e ci indica dove trovare pienezza. I mari in cui navighiamo o ci imbattiamo per trovare nutrimento, spesso non sono quelli di Dio, ma dello spreco, dell’abuso, dell’egoismo, dell’idolatria. Gesù ci suggerisce, invece, che le reti della nostra ricerca vanno buttate nel Suo cuore, che è il mare sconfinato per trarre vita in abbondanza. Noi non dobbiamo allora esitare a dire, con la stessa esultanza del discepolo prediletto, che solo Gesù “è il Signore”.

Preghiera

Jesus dulcis memoria… Dolce è la memoria di Gesù, dà la vera gioia al cuore; ma più del miele e di ogni cosa dolce è la sua presenza. Nulla si canta di più soave, nulla si ode di più lieto, nulla si pensa di più dolce che Gesù; Figlio di Dio.

Agire

Gustati il dolce nome di Gesù, più dolce del miele.

Meditazione del giorno a cura di monsignor GianCarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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