Halloween: il grande inganno

Attenzione a non banalizzare questa festa: c’è chi fa sul serio e non si ferma a giocare con le mascherine

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Quella che per molti è una festa per tanti invece sarà un incubo, una trappola e una triste esperienza. Halloween appare innanzitutto come un evento commerciale dove zucche e teschi, volti mostruosi e deformati invadono i nostri paesi. Nelle scuole i bambini vengono bombardati da messaggi che non appartengono alla nostra cultura né tradizione, eppure non sono pochi gli insegnanti e i genitori che addirittura si irritano quando qualcuno dovesse consigliare di promuovere l’alternativa più legittima, e cioè la celebrazione di tutti i Santi.

Nemmeno gli incubi, le paure e le ansie provocate ai piccoli alunni dalle immagini e dai racconti di diavoli e mostri – che spesso ritornano a inquietare i loro sogni – allertano molti educatori nel comprendere quale danno può essere prodotto da questa pseudo ricorrenza.

Le opere del maligno entrano anche nei circuiti del mondo cattolico, dove ho incontrato suore e preti protesi più ad assolvere questa finta carnevalata così tanto banalizzata che a mettere in guardia i tantissimi giovani che aspettano questo periodo per compiere trasgressioni di ogni genere. Il mondo dell’occulto, subdolo e strisciante, si prepara a esaltare satana in quella che è per esso la festa più importante dell’anno, dove la partecipazione anche indiretta ha il significato di un grande rituale collettivo al fine di ingraziarsi il principe delle tenebre e della morte.

L’horror trova così lo spazio per celebrare i propri inni al regno dei mostri, quasi sempre immagini che raffigurano demoni e spiriti immondi. Il principe della menzogna adesca nuovi adepti grazie all’attrazione che il macabro esercita specialmente nei confronti dei giovani. Le sette occulte si agitano notevolmente alla ricerca di nuove reclute e in particolare sono i satanisti a preparare rituali e sabba per questo scopo. Maschere che grondano sangue, streghe e fantasmi, scheletri e personaggi con asce in mano e cappi al collo vengono mostrate ovunque producendo un effetto di normalità, dissacrando il senso della morte e dell’aldilà.

Intanto c’è chi fa sul serio non fermandosi a giocare con le mascherine, ma vivendo questo periodo come un tempo dedicato al diavolo, con lo scopo di voler trascinare più anime possibile in un inferno che inizia già su questa terra.

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Aldo Buonaiuto

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