La società civile, eccellenza d'Italia

LoppianoLab 2014 si chiude con una partecipazione inattesa

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Un Paese vivo, una società civile che vuole farsi coinvolgere nella costruzione del bene comune.È questo lo “stato di salute” dell’Italia che, nonostante i colpi ancora continui della crisi, emerge a conclusione della quinta edizione di LoppianoLab.

«Solo una società in cui tornare a fidarsi l’uno dell’altro può definirsi correttamente civile; solo allora potremo dirci l’un l’altro: ‘non importa da dove vieni, purché si possa andare avanti insieme’», ha concluso questa mattina dal palco dell’Auditorium di Loppiano (FI), Luca Gentile, direttore editoriale di Città Nuova, uno dei promotori della manifestazione, assieme a Polo Lionello Bonfanti, Istituto universitario Sophia e Centro internazionale di Loppiano. 

Alti i numeri di questa edizione: 3.000 le presenze fisiche, molte di più quelle sui “social” con oltre dieci mila tweet visualizzati sulla manifestazione; il post sul video-messaggio di papa Francesco, quello più visualizzato su Facebook.

I laboratori di LoppianoLab. Tutti affollati questi spazi di dialogo, condivisione e formazione per la società civile, a dire la determinazione del popolo di LoppianoLab di dar vita ad una società che ha bisogno di relazioni forti e durature, in cui fiducia, incontro e confronto siano i presupposti per una rinascita culturale, economica e politica.  

Gender. Non solo riflessione sulla scottante problematica, ma soprattutto condivisione di storie, dolori, esperienze, nello sforzo di stimolare il dialogo tra le diverse sensibilità.

Politica e partecipazione. Tre le parole chiave: relazione, partecipazione e democrazia, nell’impegno di ritessere rapporti nuovi in politica attraverso la costruzione di un tessuto di fiducia tra rappresentanti e società civile.

Lotta al gioco d’azzardo. Oltre 60 le città raggiunte dal Movimento Slotmob, in sostegno agli esercenti di bar e luoghi pubblici che hanno rifiutato le slot machine, numerose le iniziative sociali e culturali per il risanamento di persone, luoghi e comunità da questa piaga.

Educazione, intercultura, immigrazione. Occorre saper “sconfinare” oltre le proprie barriere culturali e ideologiche; investire in scuola e cultura della reciprocità; essere dei “diffidenti” culturali, quindi non passivi ma “per” una cultura del dialogo e dell’incontro.  

Sul fronte economico, la Virtual Expo e la Convention di Economia di Comunione hanno permesso di disegnare una vera e propria mappa nazionale delle aziende che aderiscono al progetto EdC.

In partenza al Polo Lionello Bonfanti il progetto La Toscana verso Expo 2015 in collaborazione con la Regione Toscana, serie di eventi preparatori – convegni e tavole rotonde di caratura internazionale – sui temi del bene comune, della biodiversità e forme d’impresa, dell’economia civile e della felicità pubblica.

Infine, dialogo, confronto e condivisione hanno costituito il metodo della Workshop School di EdC e del Seminario delle Scuole di Formazione Politica promosse dal Movimento Politico per l’Unità, a dire l’impegno dei numerosi giovani presenti a LoppianoLab a costruire reti trasversali sul territorio non solo con le istituzioni e la politica ma anche con il mondo imprenditoriale e del lavoro.

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ZENIT Staff

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