È stato nel segno di Paolo VI e del Concilio Vaticano II, il messaggio di papa Francesco in occasione della XIX seduta pubblica delle Accademie Pontificie, dedicata al tema Maria icona dell’infinita bellezza di Dio. La Marialis cultus e il magistero mariologico-mariano del beato Paolo VI.
Nella missiva, esplicitamente rivolta al cardinale Gianfranco Ravasi, in qualità di presidente del Consiglio di Coordinamento tra Accademie Pontificie, il Santo Padre ha ricordato i numerosi passaggi del magistero del predecessore, da lui recentemente beatificato, dedicati alla Madre di Dio.
Tra i documenti montiniani, ha ricordato Bergoglio, figurano le esortazioni apostoliche Signum Magnum, Recurrens Mensis October e la Marialis Cultus e le lettere encicliche Mense Maio e Christi Matri.
Inoltre, alla conclusione del Concilio, significativamente fissata all’8 dicembre 1965, Paolo VI “volle additare Maria a tutta la Chiesa come «la Madre di Dio e la Madre nostra spirituale»”, colei dal quale sarebbe iniziato il «lavoro post-conciliare».
Dieci anni più tardi, nel 1975, papa Montini “volle farsi promotore, sia nell’ambito della ricerca mariologica sia nella pietà popolare, della via pulchritudinis,l’itinerario di ricerca che parte dalla scoperta e dall’ammirazione devota della bellezza di Maria, colta come riflesso dell’infinita bellezza di Dio stesso”.
Il futuro beato, “nei momenti cruciali e difficili per la Chiesa e per l’umanità”, era solito rivolgersi a Maria, “esortando il popolo di Dio a chiederne l’intercessione e la protezione” ed invocandone “soprattutto il dono della pace”.
Papa Francesco ha poi ricordato di aver egli stesso “affidato il cammino della Chiesa alla materna e premurosa intercessione di Maria” nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium.
Nel documento, infatti, il Santo Padre scrive che “ogni volta che guardiamo a Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In lei vediamo che l’umiltà e la tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti” e tutto questo fa di Lei “un modello ecclesiale per l’evangelizzazione” (EG, n° 288).
“Non stanchiamoci – prosegue il messaggio di Francesco – dunque, di imparare da Maria, di ammirare e contemplare la sua bellezza, di lasciarci guidare da Lei che ci conduce sempre alla fonte originaria e alla pienezza dell’autentica, infinita bellezza, quella di Dio, rivelatasi a noi in Cristo, Figlio del Padre e Figlio di Maria”.
A conclusione del messaggio, il Pontefice proclama vincitore del Premio delle Pontificie Accademie l’Associazione Mariologica Interdisciplinare Italiana, “soprattutto per la pubblicazione, ormai più che ventennale, della Rivista Theotokos”.
Il Papa ha poi assegnato la Medaglia del Pontificato al Centro mariano de difusion cultural, dei Servi di Maria, operante in Messico, “quale segno di incoraggiamento per la preziosa opera svolta con passione a livello pastorale”.