Sono 2.529 le morti collegate all’epidemia di Ebola in Sierra Leone tra casi sospetti, probabili e confermati. 1.326 casi confermati sono stati curati e molta gente è riuscita a sopravvivere, ma l’impatto del virus avrà una lunga durata nel paese la cui popolazione totale conta sole 6 milioni di persone.
A riferire questi dati all’agenzia Fides è la Camillian Task Force, da tempo impegnata nelle della Sierra Leone maggiormente colpite. La stessa fonte rivela anche le conseguenze negative che l’Ebola ha portato in tanti settori, tra cui anche le pratiche religiose.
In Chiesa, ad esempio, sono autorizzate a sedersi solo tre persone per ogni panchina oppure invece dell’acqua santa ci si deve lavare le mani con la clorina. Sempre in Chiesa, dopo la funzione religiosa alle persone viene controllata la temperatura con gli infrarossi. Non si fa lo scambio della pace per evitare di stringere le mani degli altri. Non vengono celebrati nè battesimi, unzione degli infermi, matrimoni, e quest’anno non c’è stata la veglia di Natale e nella maggior parte delle parrocchie si è celebrata un’unica Messa.
Anche tanti bambini orfani, insieme ai numerosi sopravvissuti, pagano le conseguenze del virus: nonostante siano stati immunizzati, e quindi non possano più trasmetterlo, vengono tuttavia discriminati dalla società.
Stessa sorte anche per tutti coloro che seppelliscono i morti di Ebola, perché in contatto diretto con i portatori. Risulta poi un aumento nelle gravidanze precoci forse a causa della vita stagnante e della chiusura di scuole e università.