Sant'Egidio indice una veglia di preghiera per la Nigeria

Domani sera a Santa Maria in Trastevere si ricordano le vittime degli attentati terroristici

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Nei giorni scorsi, oltre ai gravi attentati registrati in Francia, si è nuovamente abbattuta sul Nord Est della Nigeria un’inaudita violenza terroristica che ha portato alla morte di oltre duemila persone, alla fuga di migliaia di famiglie in cerca di protezione e alla mostruosa utilizzazione dei bambini per effettuare attentati nei luoghi pubblici.

La Comunità di Sant’Egidio – che già ha partecipato alle marce di solidarietà di Parigi e di tante altre città europee dopo gli attacchi della settimana scorsa, manifestando a favore di un’Europa unita nella sua diversità – ora rivolge a tutti “un forte appello per non dimenticare o, comunque, mettere in secondo piano il dramma che stanno vivendo intere popolazioni della Nigeria, sia cristiane che musulmane. Avere utilizzato bambini e bambine come kamikaze testimonia che si è ormai raggiunto un livello di violenza inaccettabile per ogni cultura, civiltà e religione”, si legge in un comunicato di Sant’Egidio.

Per questo motivo, la Comunità di Sant’Egidio ha indetto una veglia di preghiera, in programma per domani sera alle 19, nella Chiesa di Santa Maria in Trastevere, presieduta da monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.

La preghiera di domani, che vedrà la partecipazione della comunità nigeriana in Italia e del movimento Genti di Pace, che promuove l’integrazione nel nostro Paese e in Europa, oltre a ricordare che non si può mai uccidere in nome di Dio intende anche rilanciare una mobilitazione a tutti i livelli perché si faccia il possibile per arrestare una tragedia che non sembra avere senza fine. E per denunciare alla comunità internazionale il grave pericolo che costituisce per tutti l’instabilità in Nigeria e nei Paesi del Sahel.

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ZENIT Staff

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