Benin: prima edizione di "Un Giorno con Maria"

La giornata di preghiera si è svolta a Bembereké, centro dell’islam

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di padre Agostino M. Togbe, F.I.

ROMA, 31 maggio 2012 (ZENIT.org).- Il 25 maggio 2012, nell’ambito delle celebrazioni diocesane per il mese mariano, si è svolta presso il santuario Notre Dame de la Paix di Bembereké, nel Nord del Benin, la prima edizione di “Un Giorno con Maria”.

Si tratta di una giornata di preghiera, devozione, spiritualità, concentrata sul messaggio della Madonna di Fatima. Grande importanza viene accordata all’Eucarestia celebrata ed adorata e al sacramento della Riconciliazione messo abbondantemente a disposizione dei fedeli.

Ad Jesum per Mariam. Quest’apostolato, ideato da Claudio Lo Sterzo, un italiano residente a Londra è ormai diventato un punto di riferimento pastorale nelle parrocchie londinesi che a turno dedicano la giornata del sabato a quest’evento. Grazie ai Francescani dell’Immacolata che la patrocinano, l’iniziativa si sta diffondendo in tutto il mondo: Italia, Singapore, Stati Uniti…

In Benin quello che è significativo è la forte presenza di musulmani nella regione settentrionale del Paese, dove si è svolto l’evento. I notabili civili e religiosi dell’Islam hanno applaudito all’iniziativa e hanno manifestato profondo rispetto verso la Madre di Gesù inviando una delegazione ufficiale, deduplicata dalla presenza spontanea di donne musulmane che inneggiavano a “Mariam”.

E’ altresì significativo il fatto che la processione mariana che segna l’inizio della giornata, sia cominciata dal prospicente orfanotrofio dedicato a S. Massimiliano M. Kolbe e che sarà operativo a partire dal prossimo agosto.

E’ da quella struttura, intitolata al francescano che si considerava “il Cavaliere dell’Immacolata”, che è partita pochi giorni prima l’iniziativa congiunta delle Famiglie Religiose Francescane del Benin, con l’aiuto dell’UNICEF e del Governo, di porre fine al cosiddetto infanticidio rituale. Molti neonati, infatti, sono considerati una “maledizione” e vengono brutalmente uccisi dopo la nascita nel caso in cui il parto avvenga con difficoltà, la mamma muoia, nascano prematuri o, anche a mesi dalla nascita, spuntino con i dentini in un certo modo…

Mons. Martin Adjou, zelante vescovo di N’Dali, da cui dipende il territorio di Bembereké, nutre grandi speranze sulla purificazione dei retaggi ancestrali disumanizzanti, attraverso proprio l’apporto del cristianesimo e il lavoro concreto dei missionari francescani a cui è affidata anche la direzione e la gestione della radio cattolica nazionale.

La figura di Maria rappresenta un elemento che almeno in Africa sta dimostrando la capacità di unire insieme, in un dialogo costruttivo e in una sfida di civiltà a favore dell’infanzia, cristiani e musulmani.

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ZENIT Staff

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