Tenere alta la luce

Questo è il mio posto nella chiesa perché lumanità veda e creda

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E penso al modo scelto da Gesù per compiere uno dei suoi più grandi miracoli: sfamare cinquemila persone grazie a quel bambino che gli ha messo in mano, poco più di un mozzicone di cera: cinque pani e due pesci.

Alla fine dell’ora di catechismo che mi preparava alla prima comunione ho  messo in tasca un mozzicone di candela; la cera mi sarebbe servita per un gioco che noi bambini avevamo da poco inventato.

Entro in cucina dove pochi istanti prima era mancata completamente la luce. “Siamo al buio, figlio mio. Si è fulminata la lampadina – mi dice la mamma – proprio mentre stavo mescolando la polenta.”

Il problema era evidente. Non poteva continuare a mescolare al buio. Rovistava nei cassetti in cerca d’una candela, ma inutilmente. Ho esitato, se nascondere il mozzicone per il mio gioco o perderlo in favore della polenta. Vinse la polenta.

“Mamma, guarda; ti può servire questo mozzicone di candela?” “Provvidenza”- esclama lei. La accende e mi invita a salire sulla sedia per tenerla alta sopra il grande paiolo fino al compimento dell’opera. “Bravo figlio mio – si complimenta con me – senza la tua luce non avrei saputo come mescolare bene tutta la farina.

Vedi abbiamo fatto insieme questa bella polenta che fra poco mangeranno in quaranta. Lo dirò a tutti che sei stato bravo. Avevo proprio bisogno di te. Grazie alla tua minuscola candela abbiamo potuto saziare quaranta affamati”.

Il mio posto nella chiesa è  “tenere alta la luce” perché l’umanità veda e creda.

Ciao da p. Andrea

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Andrea Panont

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