“Ad un anno dal primo tentativo di imporre una strategia Lgbt nella scuola, inevitabilmente rientrato appena diventato di pubblico dominio, l’Unar ci riprova”. Così inizia la denuncia del Forum delle associazioni familiari, a proposito della “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, rivolta ai dirigenti del sistema scolastico nazionale.
Secondo il Forum, “come è stato un anno fa l’elaborazione e la gestione del progetto sono state fatte tutte in casa“. Con questo, si intende che le associazioni coinvolte sono tutte legate agli ambienti omosessuali, “della Rete RE.A.DY”. “Ancora una volta la forzatura ed il tentativo di imporre una discriminazione al contrario sono evidenti”, si legge nel comunicato del Forum.
Che rimarca: “Nessun esponente dell’associazionismo di matrice non omosessuale è stato convocato, nessun rappresentante delle famiglie o delle associazioni accreditate presso il Miur ha potuto dare il suo contributo. E ancora una volta siamo costretti a chiedere che l’iniziativa venga sospesa finché non saranno trovati gli spazi e la volontà di confrontarsi con soggetti che possono bilanciare l’esasperazione ideologica con la quale vengono affrontati temi di grande delicatezza e di cui, vale la pena di ricordarlo, la titolarità è tutta dei genitori degli studenti”.