ROMA, mercoledì, 28 novembre 2012 (ZENIT.org) – Riportiamo di seguito il saluto del rettore magnifico della Pontificia Università Lateranense, monsignor Enrico Dal Covolo, alla presentazione della Collana “Filosofi Italiani del Novecento” dell’Editrice LUP (Lateran University Press), avvenuta questo pomeriggio presso l’ateneo romano.
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Autorità religiose, accademiche e civili,
Professori e Studenti.
A più di qualcuno può sembrare un fatto scontato che un’università presenti una propria collana editoriale.
In effetti, potrebbe trattarsi di una mera formalità amministrativa, eventualmente gonfiata per motivi di convenienza.
1. In realtà, la cosa non va per niente in queste direzioni, soprattutto quando si riflette a fondo sull’identità del nostro Ateneo e sui segni del tempo presente, e di quello futuro che ci sarà dato ancora di vivere.
Di fatto, la collana della Lateran University Press, “Filosofi Italiani del Novecento”, che oggi presentiamo, fissa – per così dire – un originale percorso di analisi, di esercizio, di critica e di ricerca.
La vita senza ricerca non è vita, diceva Socrate; e l’esercizio è tutto, ha lasciato scritto Giacomo Leopardi nel suo Zibaldone.
Sicché, per intraprendere nel mondo di oggi una via che si muova secondo le proiezioni del ragionamento – via sulla quale insiste da molto tempo il Papa Benedetto XVI: fede e ragione che si illuminano a vicenda; o meglio, una ragione che, anziché ripiegarsi su se stessa, si dilata generosamente negli spazi immensi della fede e dell’amore –; ebbene, bisogna allora puntare a una sintesi ben diversa, rispetto a quella che la cultura vigente ci propone.
La sintesi che la cultura (o subcultura?) attuale per lo più propone non è la sintesi che nasce dalla critica, ma la sintesi propria di una civiltà dell’immagine, nella quale la comunicazione non è il terreno su cui viaggiano le idee, ma un fine a se stesso, indistinto e magmatico, fondato su uno sviluppo tecnologico privo, di per sé, di senso teleologico.
Questo stato di cose tende inevitabilmente a mortificare, fino a sgretolare, ogni umanesimo autentico, insieme all’idea stessa di università.
2. In questo senso, una collana di classici della Filosofia contemporanea, proposta dalla Casa editrice dell’Università del Papa, ha un significato direi di grandiosa politica culturale, un significato notevole di rivendicazione della libertà del pensiero e della ricerca.
Si tratta, insomma, di una scelta editoriale che responsabilizza seriamente, e a fondo, in primo luogo il corpo docente e ciò che esso, secondo i propri carismi, i propri entusiasmi e le proprie possibilità e competenze, potrà diffondere all’interno e all’esterno del Laterano; e, in secondo luogo, gli studenti, e tutti i lettori della medesima collana.
3. In questo mese di novembre abbiamo avuto l’onore e la gioia di accogliere il cardinale Gianfranco Ravasi, in occasione dell’inaugurazione del corrente anno accademico, e gli abbiamo conferito la laurea honoris causa con una speciale motivazione, legata alla comunicazione della fede.
Invito tutti a riflettere su quella presenza e su quel segno eloquenti, e a confrontarli con la scelta editoriale che oggi illustriamo, riconducendo tutto nell’orizzonte più ampio del magistero di Benedetto XVI.
Certo, non sono questi tempi propizi, né tempi facili, specie per le nuove generazioni (ma ci sono mai stati nella storia tempi propizi e facili?).
Soprattutto, non sono tempi lieti per la produzione culturale, e editoriale in genere.
L’unica via di reazione positiva è quella della qualità, che intende rispondere efficacemente a una profonda domanda di senso. Tale sussulto di qualità richiede di coniugare armonicamente la ricerca rigorosa, da una parte, e i comportamenti esemplari, dall’altra.
4. In una parola, invochiamo con tutte le forze la serietà e la dedizione dei nostri maestri.
Che essi si pongano con impegno e dedizione sulla medesima strada dei migliori filosofi italiani del Novecento!
E’ l’augurio che faccio a tutti gli uomini e le donne di cultura impegnati nella formazione dei giovani, per rispondere in maniera adeguata all’emergenza educativa del momento presente.
+ Enrico dal Covolo