Una celebrazione che, “grazie alla Parola di Dio, è tutta illuminata dalla fede nella Risurrezione”. Con queste parole, papa Francesco ha introdotto l’omelia durante la Santa Messa, celebrata nella Basilica Vaticana, in suffragio dei cardinali e vescovi defunti nel corso dell’anno.
La fede nella Resurrezione, ha ricordato il Papa, è “una verità che si è fatta strada a fatica nell’Antico Testamento, e che emerge in maniera esplicita proprio nell’episodio che abbiamo ascoltato, la colletta per il sacrificio espiatorio in favore dei defunti (2Mac 12,43-46)”.
“Tutta la divina Rivelazione – ha proseguito – è frutto del dialogo tra Dio e il suo popolo, e anche la fede nella Risurrezione è legata a questo dialogo, che accompagna il cammino del popolo di Dio nella storia”.
In Gesù Cristo, quindi, il mistero della Resurrezione “non solo si rivela pienamente, ma si attua, avviene, diventa per la prima volta e definitivamente realtà”.
Il Vangelo ascoltato oggi (Mc 16,6) unisce “il racconto della morte di Gesù e quello della tomba vuota” e “rappresenta il culmine di tutto quel cammino: è l’avvenimento della Risurrezione, che risponde alla lunga ricerca del popolo di Dio, alla ricerca di ogni uomo e dell’intera umanità”, ha spiegato il Pontefice.
“Ognuno di noi – ha proseguito – è invitato ad entrare in questo avvenimento. Siamo chiamati a stare prima davanti alla croce di Gesù, come Maria, come le donne, come il centurione; ad ascoltare il grido di Gesù, e il suo ultimo respiro, e infine il silenzio; quel silenzio che si prolunga per tutto il sabato santo”.
Siamo poi chiamati ad “andare alla tomba, per vedere che il grande masso è stato ribaltato; per ascoltare l’annuncio: «È risorto, non è qui» (Mc 16,6)”. È nella Sua tomba vuota che c’è “la risposta”, “il fondamento”, “la roccia”. Non è in “discorsi persuasivi di sapienza” che essa si riscontra ma “nella parola vivente della croce e della risurrezione di Gesù”.
E se Gesù Cristo non fosse risorto “la nostra fede è vuota e inconsistente – ha sottolineato Francesco, citando San Paolo -. Ma poiché Egli è risorto, anzi, Egli è la Risurrezione, allora la nostra fede è piena di verità e di vita eterna”.
La preghiera di oggi, ha ricordato il Santo Padre, “si arricchisce di sentimenti, di ricordi, di gratitudine per la testimonianza” di cardinali e vescovi “che abbiamo conosciuto, con cui abbiamo condiviso il servizio nella Chiesa”.
Ciascuno di questi alti prelati defunti “è guardato dal Padre con il suo amore misericordioso. E insieme allo sguardo del Padre celeste c’è anche quello della Madre, che intercede per questi suoi figli tanto amati. Insieme con i fedeli che hanno servito qui in terra possano godere la gioia della nuova Gerusalemme”, ha quindi concluso papa Francesco.