La Sala Stampa vaticana ha reso noti, oggi, i nomi definitivi dei partecipanti alla XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sul tema “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”, che si svolgerà in Vaticano dal 4 al 25 ottobre prossimi. Oltre ai partecipanti previsti dagli Statuti - ovvero i rappresentanti degli Episcopati, i capi-Dicastero della Curia romana, i membri delle Chiese orientali, i collaboratori del Segretario speciale, uditori e uditrici e delegati fraterni - sono ben 45 i Padri sinodali nominati dal Pontefice. Quasi il doppio rispetto al precedente Sinodo sulla famiglia dell’ottobre 2014 che ne contava 26. Tra questi figurano i nomi di 15 italiani, in mezzo ai quali sono presenti i cardinali di recente nomina: Bassetti, Montenegro e Menichelli, e, a sorpresa, due parroci: mons. Saulo Scarabattoli, della parrocchia Santo Spirito in Porta Eburnea, Perugia (Italia), e mons. Roberto Rosa, della Parrocchia di San Giacomo Apostolo, Trieste (Italia).
Dopo Papa Francesco, presidente dell’Assemblea, nell’elenco seguono il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale, e i presidenti delegati: i cardinali André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi; Luis Antonio G. Tagle, arcivescovo di Manila; Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo di Aparecida; Wilfrid Fox Napier, arcivescovo di Durban. Relatore generale è confermato il cardinale card. Péter Erdo, arcivescovo di Esztergom-Budapest, mentre mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, rimane come segretario speciale; sottosegretario è il vescovo Fabio Fabene.
Vi sono poi i Padri eletti in seno alle Conferenze Episcopali di ogni continente: 44 da Paesi africani, 45 dall’America, 23 dall’Asia, 47 dall’Europa, 5 dall’Oceania. Per l’Italia, la Cei ha eletto nei mesi scorsi il presidente Bagnasco, il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, e i vescovi Brambilla e Solmi, delle diocesi rispettivamente di Novara e Parma. Eletti in Germania il cardinale Marx e i vescovi Koch e Bode; in Francia, il cardinale Vingt-Trois e i vescovi Pontier, Brunin e James; in Belgio mons. Bonny; in Spagna il cardinale Blazquez Perez, presidente della Conferenza Episcopale, e i vescovi Iceta Gavicagogeascoa e Osoro Sierra. Ancora: negli Stati Uniti, il cardinale Di Nardo e i vescovi Kurtz, CHaput e Gomez; in Brasile, il cardinale Odilo Scherer e i vescovi Da Rocha, Petrini, Lyrio Rocha; in Messico, i cardinali Rivera Carrera e Robles Ortega e i vescovi Aguillar Martinez e Mirando Guardiola; in India, il cardinale Gracias e i vescovi Do Rosario Ferrao, Ponnumuthan, Jala.
Eletti anche 10 dall’Unione Superiori Generali, a partire dal preposito generale dei gesuiti, padre Adolfo Nicolas. Sono 25 invece i capi Dicastero; 22 i rappresentanti delle Chiese orientali cattoliche; 23 i collaboratori del Segretario generale (15 sacerdoti e 8 laici tra cui due donne); 14 i delegati fraterni delle Chiese ortodossa, luterana, metodista e di altre confessioni cristiane e 51 gli Uditori, tutti laici, tra cui diverse donne e teologhe (anche la firma de L’Osservatore Romano, Lucetta Scaraffia) e 17 coppie di sposi, come l'ex presidente di Azione Cattolica, Franco Miano e consorte.
Nominati tra i responsabili della divulgazione delle notizie il direttore e il vice direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi e padre Ciro Benedettini, insieme a tre incaricati per le lingue francese, tedesca e spagnola. Sempre padre Lombardi, insieme a mons. Claudio Maria Celli, presidente del pontificio consiglio per le Comunicazione, come l'anno scorso guidano la commissione per l’informazione. Non è ancora stata nota la commissione che redigerà il Messaggio finale.
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