La parola d'ordine in Giordania - così come in Giappone - è in questo momento "prudenza". Nelle scorse ore è circolata sui media di mezzo mondo la notizia secondo cui l'ostaggio giapponese, il giornalista Kenji Goto, e il pilota giordano Muath al Kasasbeh, entrambi in mano all'Isis, sarebbero stati liberati in cambio del rilascio di Sajida Rishawi, esponente femminile di al Qaeda già condannata a morte dalla giustizia giordana.
A divulgare la notizia è stata la tv satellitare al Jazeera, affermando di essere in possesso di un audio messaggio di un responsabile dell'Isis. Poco dopo, uno jihadista ha scritto su Twitter: il freelancenipponico Kenji Goto "non è più prigioniero dello Stato islamico" ma "in viaggio dalla Siria alla Giordania". Risale al 25 gennaio scorso l'uccisione da parte dei terroristi dell'altro ostaggio giapponese, il contractor Haruna Yukawa.
Sempre via Twitter arriva l'invito alla prudenza di Amman. Il ministro degli Esteri giordano, Nasser Judeh, ha usato il noto social network per smentire la notizia del rilascio del pilota. "Abbiamo chiesto rassicurazioni sullo stato di salute del nostro pilota e non ne abbiamo ricevute", afferma il capo della diplomazia giordana.