"Nelle Filippine un'accoglienza superiore alle attese"

Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi trae un bilancio conclusivo dellultimo viaggio del Papa

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L’affetto di un popolo per un Papa che “attrae” e ha “fascino”, è il segno di una chiesa filippina “molto viva, vivace e sentita dal popolo come un riferimento fondamentale per la sua vita spirituale, ma anche per la sua vita sociale, per il suo modo di essere”. Lo ha detto il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, in un’intervista a Radio Vaticana.

Traendo un bilancio della visita pastorale appena conclusa, Lombardi ha ricordato quanto Francesco avesse riservato all’Asia un ruolo preminente nelle “prospettive apostoliche” del suo Pontificato, sin dalle prime battute.

I filippini hanno riservato un’accoglienza calorosa al Santo Padre, il quale “è stato certamente anche lui colpito da questa attenzione” ed incoraggiato a proseguire nella sua spinta evangelizzatrice verso il continente più grande e popoloso del mondo.

“È un popolo che ha una ricchezza di spiritualità, ma che deve anche sapere tradurre questa fede, questa spiritualità in una azione, in un modo in cui anche nella società e nella vita concreta i valori del Vangelo, della solidarietà, dell’attenzione ai poveri diventino operanti in modo da superare le ineguaglianze che il Papa ha definito “scandalose”, ineguaglianze troppo grandi che ci sono anche nella società”, ha aggiunto il portavoce vaticano.

Padre Lombardi ha poi definito “commovente” l’incontro tra il Pontefice e il padre della giovane volontaria deceduta dopo la messa a Tablocan, cadendo da un ponteggio. Si è trattato di un incontro che “manifesta una fede profonda e semplice, che però riesce a superare un’esperienza molto dura dal punto di vista umano ponendola in una prospettiva di speranza e di vita, come è per i cristiani che credono veramente”, ha commentato.

L’accoglienza dei filippini, ha proseguito Lombardi, è stata “grandiosa, popolare, semplice, spontanea ma superiore ai calcoli, alle attese”, un vero “segno della presenza di Dio e un aiuto al rapporto con la profondità della vita religiosa”.

Durante la sua visita, il Santo Padre ha potuto affrontare “temi forti” come quello della povertà, in un paese con “inegualità straordinarie, gravissime”: in questo contesto, “la realtà dei poveri” è vista “come punto di partenza di riflessione per una conversione, per vedere qual è l’impegno personale che anche i cristiani devono mettere per cercare di creare una società più giusta, più rispondente ai valori di rispetto della persona e una visione coerente con il Vangelo”.

Altri punti “particolarmente intensi” sono stati “il dialogo con le famiglie, l’incoraggiamento alla famiglia che è un valore molto sentito dai filippini, e l’incoraggiamento ai giovani, che sono una parte preponderante della società e che sono estremamente dinamici, ma hanno bisogno, anche, di essere orientati, di sentire, di essere accompagnati con un orientamento, con un senso della vita e anche con delle speranze di vita e di impegno”.

Secondo padre Lombardi, i “punti essenziali” della predicazione del Papa sono stati “molto chiari” e sono stati “facilmente recepiti”; pertanto ora sarà importante vedere se, anche quanto saranno trascorse queste giornate di “grandissimo entusiasmo”, rimarrà “la capacità di trasferire nella vita una conversione reale”, ha poi concluso il portavoce vaticano.

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ZENIT Staff

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