Vangelo
Mc 13,33-37
Lettura
Abbiamo concluso l’anno liturgico con l’invito alla vigilanza e alla preghiera, ora diamo inizio al tempo di Avvento con il Vangelo di Marco, che col brano di oggi ripete quasi a voce alta la parola “Vegliate”. L’Avvento ci prepara ad accogliere la venuta del Verbo che s’incarna e che viene ad abitare in mezzo a noi.
Meditazione
L’atteggiamento della vigilanza è legato a quello dell’attesa; ci si prepara all’evento per poter godere pienamente dell’incontro con chi si ama. Si anticipano nella propria mente i passi, i gesti, le parole, tutto è teso e proteso al momento dello stare insieme. È un già e non ancora, che anticipa l’evento, vissuto nella speranza che l’altro è in cammino verso di noi, ma anche nella fiducia che esso sarà una realtà. È la tensione che l’avvento e il brano evangelico ci invitano a fare nostro. La venuta del Signore ci inserisce nell’evento decisivo della storia della salvezza, ma al tempo stesso nella nostra storia. Venuta che ci impegna attraverso un’operosità che si traduce in attenzione all’altro, che come noi condivide l’attesa e il cammino. Attesa che ci impegna ad orientare le nostre scelte in funzione dell’incontro per dare senso e compimento al nostro agire. L’invito che oggi ci viene fatto ci prepara non tanto alla celebrazione di un ricordo del passato, ma ci proietta a celebrare la liturgia futura dell’incontro col Cristo parola di vita. Tutti sono invitati a prendere parte ai preparativi per l’incontro, nessuno è escluso al momento della festa, poiché l’invito a essere vigilanti è fatto in modo universale. Siamo chiamati a mantenere viva la speranza e la fiducia nel nostro incontro col Cristo in modo gioioso, perché abbiamo la certezza nella sua parola: Egli è colui che viene. Questa realtà non può che essere fonte di gioia per chi, animato dalla tensione dell’attesa, si attiva perché ciò si realizzi e presto. Attraverso la preghiera abbiamo la possibilità di vivere costantemente la tensione dell’attesa, tenendo accesa in noi la lampada che mantiene vivo e il desiderio e il contatto col Signore che viene attraverso chi incrociamo sul nostro cammino.
Preghiera
Donami, Signore, il tuo sguardo sulla realtà che mi circonda, perché nulla mi appaia profano ma, tutto mi si riveli come tassello del mosaico del tuo disegno. Rendi la mia fede capace di saper scorgere nel tuo creato lo splendore della tua gloria.
Agire
Oggi sulla tua parola metterò a disposizione le mie sostanze e la mia intelligenza, affinché la tua venuta sia percepita da me e da chi mi sta vicino.
Meditazione a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it