Nonostante la distanza, Papa Francesco ha voluto comunque far sentire la sua viva presenza in mezzo ai religiosi e le religiose, riuniti oggi nella Basilica di San Pietro per la Messa d’apertura dell’Anno della Vita Consacrata, presieduta dal card. João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.
Proprio il cardinale ha dato lettura il messaggio che il Pontefice – tra poche ore di ritorno dalla Turchia – ha inviato per la felice occasione. “Avrei tanto desiderato essere personalmente presente fra voi, come già avevo assicurato, ma la volontà di Dio ha disposto altrimenti”, scrive il Papa nel testo.
Spiega poi che nel convocare l’Anno della Vita Consacrata, a 50 anni dalla promulgazione del Decreto conciliare Perfectae caritatis sul rinnovamento della vita religiosa, “ho voluto anzitutto riproporre a tutta la Chiesa la bellezza e la preziosità di questa peculiare forma di sequela Christi, rappresentata da tutti voi che avete deciso di lasciare ogni cosa per imitare Cristo più da vicino mediante la professione dei consigli evangelici”.
“Attraverso una molteplicità di iniziative che saranno attuate nei prossimi mesi qui a Roma come in ogni parte del mondo – assicura poi il Pontefice – la vostra luminosa testimonianza di vita sarà come una lampada posta sul candelabro per donare luce e calore a tutto il popolo di Dio”.
L’invito è quindi lo stesso rivolto un anno fa ai Superiori Generali: “Svegliate il mondo, illuminatelo con la vostra testimonianza profetica e controcorrente!”. Una esortazione che si può attuare attraverso tre indicazioni “programmatiche”.
“Essendo gioiosi!”, anzitutto: “Mostrate a tutti – dice Francesco – che seguire Cristo e mettere in pratica il suo Vangelo riempie il vostro cuore di felicità. Contagiate di questa gioia chi vi avvicina, e allora tante persone ve ne chiederanno la ragione e sentiranno il desiderio di condividere con voi la vostra splendida ed entusiasmante avventura evangelica”.
Poi “essendo coraggiosi!”: “Chi si sente amato dal Signore – scrive il Santo Padre – sa di riporre in Lui piena fiducia. Così hanno fatto i vostri Fondatori e Fondatrici, aprendo vie nuove di servizio al Regno di Dio. Con la forza dello Spirito Santo che vi accompagna, andate per le strade del mondo e mostrate la potenza innovatrice del Vangelo che, se messo in pratica, opera anche oggi meraviglie e può dare risposta a tutti gli interrogativi dell’uomo”.
Infine, “essendo donne e uomini di comunione!”, “ben radicati nella comunione personale con Dio, che avete scelto come il porro unum della vostra esistenza, siate instancabili costruttori di fraternità, anzitutto praticando fra voi la legge evangelica dell’amore scambievole, e poi con tutti, specialmente i più poveri”. “Mostrate – insiste il Pontefice – che la fraternità universale non è un’utopia, ma il sogno stesso di Gesù per l’umanità intera”.
Ringraziando quindi il cardinale Braz de Aviz e i componenti del suo Dicastero che “con generosità stanno lavorando per la buona riuscita degli eventi previsti in questo Anno”, il Papa affida alla Vergine Maria, “la figlia prediletta del Padre, rivestita dallo Spirito Santo di tutti i doni di grazia e vostro supremo modello”, l’Anno della Vita Consacrata appena avviato, assicurando in questi dodici mesi la propria incessante preghiera.