Un nuovo attentato agita l'Afghanistan

Salgono a 57 le vittime dell’esplosione di un kamikaze tra una folla di spettatori a una gara di pallavolo. Per ora nessuna rivendicazione dei talebani

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Il 2014 si conferma per l’Afghanistan uno degli anni più sanguinosi dall’inizio della guerra civile. Ieri nel distretto di Yahyakhail, zona orientale del Paese, un attentatore suicida si è fatto esplodere mentre era in corso una partita di pallavolo.

Il bilancio è tragico. Il numero dei morti è salito a 57, dopo che nel corso della notte hanno perso la vita altre persone ricoverate in ospedale. Strutture sanitarie di altre località si stanno intanto mobilitando per accogliere i numerosi feriti. 54 sono stati portati in un centro militare a Kabul.

L’attentatore è arrivato nel luogo dove si svolgeva la partita a bordo di una moto. Una volta sceso si è mischiato in mezzo alla folla di spettatori e si è fatto saltare in aria azionando un giubbotto esplosivo. “Disumano” è l’aggettivo con cui il presidente afghano, Ashraf Ghani, ha definito l’accaduto, nonché “ingiustificabile in qualsiasi religione o cultura”, voluto “da chi non vuole uno sviluppo in pace di un Paese devastato” da decenni di guerra.

Finora non è giunta nessuna rivendicazione. I media hanno cercato una reazione dal portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid, che però non ha commentato l’accaduto. Poche ore prima dell’attentato, la “camera bassa” del Parlamento afghano aveva approvato l’accordo con Stati Uniti e Nato, che prolunga la presenza delle truppe nel Paese fino al 2014.

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ZENIT Staff

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