Galantino: "Trascrivere unioni gay equivale a non rispettare la legge"

Il segretario generale della CEI interviene al Festival di Dottrina Sociale di Verona, denunciando l’opera di lobby “rumorose” che vogliono imporre il pensiero unico

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“Scusate, se esiste una legge, in Italia, se c’è una Costituzione che parla di una famiglia, che parla di madre, padre e figli, un sindaco che dice ‘no, io trascrivo le nozze gay celebrate altrove perché tanto fra poco anche l’Italia lo farà’, é paragonabile al ragazzo il quale dice ‘siccome si liberalizza la droga, voi oggi non potete perseguirmi'”. A parlare così è mons. Nunzio Galantino, segretario generale della CEI, durante il Festival di Dottrina Sociale di Verona.

Nel suo intervento – ripreso in ampi stralci dalla Radio Vaticana – il presule ha esortato a combattere i corporativismi e concentrarsi sul bene comune. Riecheggiando le parole di Papa Francesco, ha poi chiesto di valorizzare le persone non i soldi, perché nella situazione attuale “non basta un bonus per risolvere i problemi specie per chi ha bisogno di un lavoro”.

Il segretario CEI si è poi scagliato contro quei sindaci che hanno trascritto nei registri comunali le unioni tra persone dello stesso sesso. E’ questa l’opera delle lobby, ha detto, “minoranze rumorose” che vogliono imporre un pensiero unico. Inoltre, compiere gesti simili significa “come minimo essere irrispettosi di quella che é la legge”.

“Come fa un primo cittadino, come fa una persona che ha una responsabilità a proporsi come modello quando chiaramente va contro l’attuale legge?”, ha domandato Galantino. E ha proseguito affermando che “per fare le trascrizioni delle unioni gay ci vogliono poche ore: basta mettersi la fascia tricolore, una firma e scattare delle foto”. Invece, ha soggiunto, “le politiche familiari richiedono tempo ed energie, bisogna metterci la faccia”. Per questo, non possiamo essere “guidati” da queste persone. 

In conferenza stampa – riferisce sempre l’emittente vaticana – l’arcivescovo di Cassano all’Jonio si è soffermato su alcuni casi di emergenza sociale, come ad esempio la vicenda degli immigrati a Tor Sapienza, rimarcando che “non bisogna soffiare sul fuoco dello scontro sociale”. A proposito poi dei “listini dei prezzi per i Sacramenti” denunciati dal Papa in un’omelia a Santa Marta, ha ribadito che “tali malcostumi vanno combattuti radicalmente”. Infine, memore del suo viaggio in Terra Santa con altri vescovi italiani, ha espresso vicinanza ai cristiani perseguitati in Medio Oriente e nel mondo, soprattutto ai palestinesi che, ha affermato, “vivono in una prigione a cielo aperto”.

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ZENIT Staff

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