La Regina di Giordania propone di sconfiggere gli estremisti con l'istruzione e lo sviluppo

Rania Al Abdullah si è appellata al mondo arabo per difenderne l’immagine e la dignità prima che venga strumentalizzata e distrutta dagli estremisti dell’Isis

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Nel corso della quinta edizione dell’Abu Dhabi Media Summit 2014 (18-20 novembre), che ha visto la presenza dei leader di oltre 500 media di tutto il mondo, la regina di Giordania Rania Al Abdullah è intervenuta chiedendo ai Paesi della regione di prendere le distanze dall’Isis, i cui militanti stanno minacciando le persone ed i valori del mondo arabo.

Nella sessione di apertura, alla quale hanno partecipato Sua Altezza lo sceicco Nahyan bin Mubarak Al Nahyan, Ministro della Cultura, della Gioventù e dello Sviluppo Sociale, e Sua Altezza lo Sceicco Hamdan bin Mubarak Al Nahyan, Ministro dell’istruzione superiore e della ricerca scientifica, la regina Rania ha spiegato che “una minoranza di estremisti irreligiosi sta usando i social media per riscrivere la nostra storia e stravolgere la nostra identità”.

Facendo riferimento ai filmati con atti di violenza e di distruzione diffuse dai militanti dell’Isis, la regina ha detto: “Queste immagini non mi rappresentano… Sono estranee e ripugnanti per la stragrande maggioranza degli arabi, dei musulmani e dei cristiani. E dovrebbero fare arrabbiare ogni arabo che vive nella regione. Perché sono un attacco ai nostri valori come popolo. E alla nostra storia collettiva”.

La Regina ha biasimato gli arabi che stanno assistendo in silenzio. “Si dice – ha precisato – che una storia è raccontata tanto dal silenzio quanto dalla parola. Beh, il nostro silenzio la dice lunga. E’ una ammissione di complicità”.

Secondo la regina Rania, la lotta contro gli estremisti va ben oltre il campo di battaglia e si tratta di una lotta tra i moderati e gli estremisti presenti in tutto il mondo.

“E’ una lotta per il futuro dell’Islam e per il futuro del mondo arabo – ha ribadito -, si tratta di una lotta che i moderati devono vincere”, aggiungendo che vincere dipende anche dalla capacità di conquistare il campo di battaglia con le buone idee e con mezzi di comunicazione, visto che l’ideologia degli estremisti viene diffusa come propaganda.

La regina Rania ha messo in dubbio che ci sia una crescita nel numero di seguaci dei gruppi terroristi della regione, ed ha aggiunto che per evitare che le sirene dell’estremismo possano attrarre i giovani, occorre fornire loro un’alternativa migliore, e cioè “la soddisfazione e la dignità di un lavoro, la difesa della giustizia, la solidarietà, l’uguaglianza, la piena partecipazione, in modo da offrire reali opportunità per il cambiamento e per il progresso”.

“O sviluppiamo la nostra regione, o lasciamo che altri la distruggano – ha sostenuto -. O troviamo soluzioni ai problemi o saremo travolti dalla valanga. O utilizziamo gli strumenti avanzati della comunicazione per guidare e sviluppare il mondo arabo o lasciamo che vengano utilizzati da altri per portarci indietro nei secoli bui”.

Sua Maestà ha proposto un progetto di sviluppo dell’educazione: “La nostra strategia – ha detto – deve essere di lungo termine. Inizia investendo in progetti educativi di qualità per tutti… La riforma dell’istruzione non è economica. Ma il prezzo da pagare per l’ignoranza è molto, molto più grande”.

A questo proposito la Regina ha illustrato un progetto educativo attivato all’inizio di quest’anno per portare un massiccio numero di corsi online aperti a tutti nel mondo arabo.

La regina ha ringraziato lo sceicco, generale Mohamed Bin Zayed Al Nahyan, per il suo sostegno all’iniziativa e ha osservato che “l’apprendimento on-line è una grande opportunità per ottenere un educazione moderna e di qualità, proprio ciò di cui ha un disperato bisogno il mondo arabo”.

In merito ai programmi di educazione, la regina ha sottolineato l’importanza  della partecipazione femminile “perché l’istruzione della ragazze – ha precisato – rafforzano l’economia delle loro nazioni, garantiscono la salute e l’istruzione dei propri figli e aiutano a costruire società stabili più resistenti alla radicalizzazione estremista”.

La regina Rania ha poi parlato dell’importanza del lavoro. “Abbiamo bisogno di posti di lavoro – ha affermato –. Stime recenti ci dicono che abbiamo bisogno di creare oltre 100 milioni di posti di lavoro entro il 2020 per assorbire i giovani nel mercato del lavoro”.

“La buona notizia – ha aggiunto – è che stanno emergendo nuove industrie soprattutto in campo digitale. La connettività internet e le tecnologie mobili stanno aprendo nuovi orizzonti per gli imprenditori. Gli utenti di Internet arabi stanno crescendo ad un ritmo di circa il 20 per cento annuo. La diffusione della telefonia mobile è al 110 per cento”.

Si tratta di settore tecnologico fiorente, con una enorme popolazione giovanile che ha fame di opportunità. Ci sono quindi le condizioni per una crescita significativa.

Parlando delle risorse che il mondo arabo possiede, Sua Maestà ha detto che “la nostra regione ha i valori, il denaro, le menti, la gioventù, la tecnologia, il mercato, le reti, e le motivazioni per creare un cambiamento duraturo”.

Infine la regina Rania ha concluso affermando che: “Per il bene di ognuno di noi, per l’Islam e per il mondo arabo, per il futuro dei nostri giovani, dobbiamo difendere la nostra storia e trasmetterla al mondo. Perché se noi non decidiamo ciò che è la nostra identità e ciò che è la nostra eredità saranno gli estremisti a farlo al nostro posto”.

Per la scrittura e pubblicazione dell’articolo si è fatto riferimento alla fonte:  http://www.queenrania.jo/media/press/queen-rania-opens-abu-dhabi-media-summit-2014

Il programma completo e la lista dei relatori dell’Abu Dhabi Media Summit 2014: www.admediasummit.com

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ZENIT Staff

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