Vangelo
Lc 19,45-48
Lettura
Gesù è intento nella sua predicazione del Regno, nella città di Cafàrnao. Tra i personaggi di questo racconto evangelico troviamo: Gesù che insegna, la folla che ascolta, un messaggero, Maria e i suoi parenti che si sono recati fin lì presumibilmente da Nazareth, e la volontà del Padre. La tribù era la base della struttura sociale dell’antico Israele, era segno e garanzia della benedizione di Dio, il luogo dove si apprendeva e si trasmetteva la tradizione e la fedeltà al Dio della promessa, il legame di sangue attestava già l’appartenere agli eletti dell’Alleanza. Il senso dell’appartenenza era molto forte, affermava un’identità. Gesù nell’adempiere alla sua missione dilata questa concezione a coloro che fanno la volontà di Dio.
Meditazione
Gesù sta annunciando il Regno e mostra la sua predilezione verso coloro che sono emarginati all’interno del popolo degli eletti. Parla in modo nuovo della salvezza, e di come essa è resa accessibile agli uomini di buona volontà. Non più un privilegio di pochi, derivante dall’appartenenza a classi sociali privilegiate; non più un fatto dovuto per diritto di discendenza o alla rigida e scrupolosa osservanza di norme di purità. Il Maestro chiede a coloro che lo ascoltano di lasciare la vecchia presunzione di salvezza e di aprirsi a una mentalità e a un atteggiamento nuovo. Il cambiamento di mentalità è difficile, richiede un continuo mettersi in discussione. Emerge tra la folla che circonda il Maestro una figura, un messaggero. Non ha un volto e un nome preciso, ma assolve ad un compito importante; costui ascolta, ma sa anche essere attento a ciò che gli sta intorno, riesce a farsi tramite tra chi è rimasto fuori dalla massa, e Gesù che al momento è al di là: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Il buon Maestro sottolinea ancora di più il carattere e la forza di ciò che annuncia con un segno fortissimo: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”, tende la mano verso i suoi discepoli, indica coloro che sono chiamati a fare il cammino con lui, a lasciare le proprie pretese di sicurezza, per accogliere la sua parola ed adempiere alla volontà del Padre, così come lo è per Maria e i suoi parenti, essi lo cercano e vogliono parlare con Lui.
Preghiera
Signore, rendimi capace di essere aperto alla novità del cammino che mi proponi, illumina ogni mio agire affinché sia segno di accoglienza della bellezza del tuo operato, e disponibile al confronto sereno con tutti.
Azione
Oggi mi pongo in atteggiamento di ascolto, facendo attenzione a non esprimere subito un giudizio o a proporre una soluzione immediata.
Meditazione a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it