Che fine ha fatto il senso del pudore?

I giovani del terzo millennio sono vittime di una società esibizionista che mercifica il corpo umano

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Esiste ancora il senso del pudore, agli inizi del terzo millennio? I giovani di oggi conoscono il significato di questa parola, oppure non fa più parte del loro vocabolario?

Viviamo in un’epoca in cui tutto è urlato, esagerato, eccessivo. La principale vittima di questo meccanismo di degrado è il nostro corpo. Un corpo non più umano, che sembra diventato “merce”. Come un qualsiasi prodotto, viene esposto facilmente “in vetrina” ed offerto agli sguardi delle persone.

Tutto è cominciato negli anni sessanta, con la moda del nudismo promossa dai “figli dei fiori”. Alcuni cantanti rock hanno cominciato a pubblicare dischi con copertine provocatorie. Con la scusa di una presunta ricerca della “libertà”, a poco a poco, si è raggiunto l’effetto contrario. Oggi non siamo più liberi, ma schiavi di certe assurde tendenze.

Per accorgersene basta accendere la televisione. Siamo letteralmente invasi da programmi caratterizzati da questo stile esibizionista. Alcuni sono la più perfetta rappresentazione del vuoto. L’unica cosa che conta è mostrare, esporre, offrire il corpo umano a tutti.

Il livello artistico delle trasmissioni è terribilmente sceso. Un tempo, per lavorare in televisione, bisognava studiare ballo, canto o recitazione. Oggi è sufficiente esporre la “merce” del proprio corpo. Le ballerine professioniste sono spesso sostituite da ragazze in abiti succinti che sgambettano in modo goffo e ripetitivo. Ciò che conta, ormai, non è la preparazione, ma “l’esposizione”.

La moda più rappresentativa di questa tendenza è legata ai calendari con fotografie di modelle ed attrici nude o seminude, che hanno invaso le edicole. In alcuni casi si tratta di immagini ingannevoli, ritoccate al computer, con il chiaro obiettivo di proporre esempi di bellezza irreali, irraggiungibili.

Questi calendari non fanno altro che generare stati di insicurezza nei giovani. Chi non assomiglia a certi modelli rischia di sentirsi diverso, inferiore, limitato. 

Alla distruzione del senso del pudore si lega un altro triste fenomeno: la tendenza a bruciare la propria intimità con una velocità impressionante. Sta scomparendo la voglia d’aspettare e di vivere al momento giusto le tappe importanti della vita.

I rapporti tra ragazzi e ragazze sono, a volte, così deformati che si tende a saltare completamente la fase dell’amicizia. Si passa direttamente al contatto fisico. Ai giovani vengono a mancare alcuni momenti basilari nella costruzione delle proprie relazioni con il mondo che li circonda.

Per combattere questa tendenza è necessario recuperare un’autentica cultura del limite, che deve essere alla base di ogni civiltà. E’ importante insegnare ai giovani che per affermare la propria personalità non bisogna inseguire i falsi modelli esibizionisti del mondo di oggi. E’ sufficiente essere se stessi.

Invece di cercare ad ogni costo il mito dell’apparenza, è necessario valorizzare la propria natura umana e spirituale, in alternativa alla non-cultura di chi vorrebbe trasformare il nostro corpo in merce da esposizione.

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Carlo Climati

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