I guanelliani a Napoli, per togliere i giovani dalla strada

Ricorre in questi giorni l’anniversario della presenza guanelliana nella città partenopea, che ancora oggi promuove “accoglienza e solidarietà”

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Era il 16 novembre 1963. Iniziò 50 anni fa l’avventura dei guanelliani a Napoli, attraverso la Fondazione dedicata ad Elisa Fernandes – figlia prematuramente scomparsa dell’ingegner Roberto Fernandes – che costruì con criteri moderni, arredò e donò ai religiosi la struttura perchè vi accogliessero bambini e adolescenti bisognosi, in un quartiere svantaggiato e carente di assistenza spirituale, scolastica e sociale.

“Ancora oggi – spiega il Superiore don Enzo Bugea – a partire da quel gesto di provvidenza,  riusciamo a promuovere accoglienza e solidarietà”. 

280 sono i bambini e i ragazzi che usufruiscono del semiconvitto, dopo la scuola, in un ambiente fatto di spazi e soprattutto relazioni idonee per una crescita autentica, attraverso lo sport, la catechesi, la musica, il teatro ed altre attività. Il centro ospita minori di ambo i sessi, normodotati in età prescolare (3-6 anni) nella scuola dell’infanzia paritaria e in età scolare (7-16 anni) con la scuola primaria, la secondaria di 1° livello e il biennio dell’obbligo formativo. E’ aperto all’accoglienza di minori orfani, con disagio familiare, sociale, culturale e all’accoglienza di minori desiderosi di un accompagnamento educativo ai valori umani, sociali e cristiani. L’ammissione avviene su segnalazione dei Servizi Sociali Territoriali e su disposizioni del 94° Servizio del Comune di Napoli, della Fondazione del Banco di Napoli o anche in seguito a richiesta dei genitori o dei familiari.

“Toglierli dalla strada e dar loro la possibilità di sognare un futuro è fondamentale” sottolinea don Enzo “piccoli e grandi”. Nel centro infatti, dallo scorso aprile hanno trovato speranza anche 120 giovani alle prese con laboratori di formazione ai mestieri, per costruire un futuro possibile nel mondo del lavoro.

Il 21 novembre per festeggiare il 50° i bambini saranno tutti in scena con il recital “Se fosse davvero Natale”, al Teatro Acacia. Un percorso dall’indifferenza alla fraternità e condivisione, attraverso piccole rappresentazioni, per vivere un Natale diverso. Accanto ai ragazzi prevista la partecipazione straordinaria degli attori principali de “l’Oro di Scampia” – film girato nel 2013 e ambientato nel quartiere – Gianluca di Gennaro e Domenico Pinelli.

I proventi saranno interamente devoluti per finanziare due progetti: “Insieme si può” per la realizzazione di un laboratorio rivolto a 60 bambini con problemi di disagio familiare e sociale, e “I piccoli sono il nostro futuro” dedicato all’apertura di una sezione della scuola materna. 

Alla Fondazione, l’Opera don Guanella, aggiunge la presenza e il prezioso lavoro pastorale della Parrocchia S. Maria della Provvidenza, impegnata in prima linea nel servizio alla carità –tramite i centri d’ascolto, la Caritas e l’assistenza ai poveri nelle stazioni – e nella formazione di adulti, famiglie e giovani attraverso itinerari diversi tra i quali l’oratorio, la scuola calcio, il movimento giovanile guanelliano, la sensibilizzazione delle famiglie e dei genitori in merito al meraviglioso e irrinunciabile compito dell’educazione delle nuove generazioni.

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ZENIT Staff

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