Chiese digitali? Sfide nel proclamare il Vangelo

Il Consiglio delle Conferenze dei Vescovi in Europa si è interrogato sul tema ‘La comunicazione del Vangelo nell’Europa di oggi’ ad Hannover su invito della Chiesa protestante in Germania

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L’incontro annuale del Comitato congiunto KEK-CCEE (Consiglio delle Conferenze dei Vescovi in Europa) si è svolto dal 17 al 19 novembre a Hannover su invito della Chiesa protestante in Germania (EKD).

I partecipanti si sono riuniti per discutere il tema: La comunicazione del Vangelo nell’Europa di oggi. Diversi interventi hanno trattato tre principali sotto-temi: la comunicazione nell’Europa di oggi; la comunicazione cristiana e il “marketing” della fede cristiana oggi; comunicazione cristiana e costruzione della comunione.

Fra le presentazioni, non sono mancati i rapporti sulle attività della KEK e del CCEE.

A Hannover, ai delegati del CCEE sono stati presentati i nuovi membri KEK del Comitato congiunto, eletti dopo l’ultima Assemblea Plenaria KEK nel 2013.

Le giornate sono state caratterizzate da momenti di preghiera secondo le diverse tradizioni delle denominazioni cristiane presenti all’incontro.

Al termine dell’incontro, i partecipanti hanno adottato un messaggio che proponiamo in versione integrale qui in basso.

Nel 2014, l’Europa e le Chiese al suo interno si trovano in una posizione unica per riflettere su una storia che è composta di episodi di divisione e di riconciliazione, di disordine e di guarigione. Insieme guardiamo al 100° anniversario dell’inizio della prima guerra mondiale e al 25° anniversario della caduta del muro di Berlino. Nell’ombra lunga di questi tempi di divisione, ci viene ricordata la capacità umana di distruggere, di uccidere, di allontanarsi da ciò che è bello e buono.

Oggi, mentre ci riuniamo a Hannover, noi cristiani di diverse tradizioni confessionali e culturali d’Europa ci impegniamo nuovamente a vivere storie di speranza e di riconciliazione. Guardiamo a questi momenti nel nostro passato condiviso in modo da poter meglio portare il regno della giustizia e della misericordia di Dio oggi. In questo tempo del già-ma-non-ancora, la Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) testimoniano la necessità dello spirito conciliatore di Dio in un mondo diviso. In un mondo caratterizzato da tanti conflitti, offriamo le divisioni dell’umanità a Dio attraverso la croce di Cristo. Particolare interesse in questo momento suscitano l’Ucraina e il Medio Oriente.

Nel conflitto in corso in Ucraina, che occupa un posto di primo piano fra le notizie, rinnoviamo il nostro impegno nel rispondere all’appello del Salmista a cercare la pace e perseguirla. Preghiamo per le vittime della violenza, e per coloro che piangono la perdita della vita e della sicurezza, affinché possano conoscere la consolazione di Dio e la fine del conflitto. Preghiamo per coloro che rimangono in silenzio o sono incapaci di parlare, che possano essere spinti a vivere la solidarietà.

In Medio Oriente, la culla della nostra fede cristiana, il mondo sta assistendo a manifestazioni di violenza e di estremismo senza precedenti. Omicidi indiscriminati, la persecuzione dei cristiani e di altre minoranze, la soppressione degli aiuti umanitari, un caos indicibile caratterizzano la vita in gran parte della Siria e dell’Iraq. I diritti umani sono inviolabili e la violenza è intollerabile. La pace non può essere realizzata senza porre fine al commercio globale delle armi. Condanniamo la strumentalizzazione della religione per giustificare lo spargimento di sangue umano nel nome della buona Creazione di Dio, specialmente così come viene manifestata dal cosiddetto Stato Islamico. Preghiamo per coloro che prendono le armi contro i loro fratelli e sorelle, affinché trasformino le loro spade in vomeri.

In questo Comitato congiunto, vogliamo essere un faro per le Chiese in Europa e oltre. Lottiamo per la riconciliazione e lavoriamo per l’unità in mezzo alle divisioni nella Chiesa. In queste parole di pace condivise, insieme a un appello congiunto per la giustizia, ci viene ricordato che il Vangelo di Cristo è un Vangelo di riconciliazione che tutti sono chiamati a proclamare.

Mentre riflettiamo insieme nei nostri incontri sull’impatto di comunicare la fede cristiana oggi, sottolineiamo cinque temi:

1) Essere nel mondo digitale non è un’opzione, ma una realtà, ed è il contesto della missione della Chiesa. La Chiesa come segno e presenza dell’unità del genere umano deve essere lì dov’è la gente e dove è presente una vera e propria sete di spazi digitali, attraverso una presenza trasversale nelle piattaforme dei social media, in funzione di espressioni autentiche del messaggio evangelico.

2) Gesù Cristo, il Verbo di Dio, è l’esempio di tutta la nostra comunicazione, anche quando ci addentriamo in un terreno sconosciuto e inesplorato. Egli è il nostro salvatore e la nostra guida, e ci ricorda che gli esseri umani sono molto di più della somma delle nostre impronte digitali.

3) Abbiamo visto la ricchezza dell’esperienza delle Chiese e la profondità del nostro discernimento. Sforziamoci di coltivare il dialogo e la vita di comunità in tutti i nostri sforzi per capire come comunicare e vivere meglio la fede cristiana.

4) L’evoluzione delle tecnologie pone delle sfide alla Chiesa e alla sua testimonianza nel mondo. Molti sono preoccupati per l’uso improprio e banale delle tecnologie digitali e di Internet. Ci sono serie sfide antropologiche, spirituali, teologiche ed etiche che devono essere affrontate dalla Chiesa perché l’umanità possa rifiorire.

5) L’educazione all’uso generatore di vita e liberatorio di queste tecnologie costituisce una priorità per la Chiesa. Si tratta di un’enorme opportunità di creare e alimentare la comunità ed essere testimoni della vita in Cristo.

Anche nell’affrontare nuovi modi di pregare, pensare, e mettere in pratica la nostra fede cristiana, su Internet e altrove, ricordiamo le parole antiche e le sacre tradizioni che guidano il nostro essere e il nostro agire: “Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine” (Apocalisse 22,13).

Martedì sera, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di incontrare l’Aulandsbischöfin,la Pastora Petra Bosse-Huber, e la Presidente dell’Amministrazione ecclesiastica della Landeskirche di Hannover,la Dr.ssa Stephanie Springer.

L’incontro del 2015 si svolgerà a Roma.

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ZENIT Staff

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