Il 15 ottobre scorso in Svezia era stata impedita una conferenza internazionale sul traffico sessuale delle persone, in particolare donne e bambini. Il fatto aveva pertanto sollevato sdegno e preoccupazione tra molti cittadini europei. La motivazione che si cela dietro questo impedimento risiede nel fatto che la presidente di una delle Ong organizzatrici, la Scandinavian Human Rights Lawyers, Ruth Nordström, è un’attivista pro-vita e pro-famiglia.
Un mese dopo la censura in Svezia, si è aperta tuttavia una nuova porta attraverso cui divulgare il tema della tratta di persone. A Bruxelles infatti, presso il Parlamento europeo, il 18 novembre si sono svolti un Seminario anti-traffico e l’assegnazione del Premio scandinavo per la Dignità Umana. L’evento è stato organizzato dalla Ong Scandinavian Human Rights Lawyers e dal Comitato scandinavo per i Diritti Umani.
Il Premio scandinavo per la Dignità Umana, che la Regina Silvia di Svezia si è rifiutata di ricevere da questa organizzazione di avvocati pro-life suscitando un bailamme mediatico e la cancellazione della conferenza all’Università di Uppsala, verrà consegnato a José Mendes Bota, Relatore del Consiglio d’Europa sulla prostituzione, il traffico e la schiavitù moderna. Il premio sarà un riconoscimento per il suo impegno nella promozione dei diritti della donna e per la battaglia contro il traffico di esseri umani.
Mendes Bota sarà inoltre il principale relatore del seminario sul tema Traffico in Europa e approccio scandinavo,durante il quale avrà modo di presentare il suo rapporto su “Prostituzione, traffico e schiavitù moderna in Europa”.