Siria: individuati altri cittadini europei tra i boia dell'Isis

Si tratterebbe di un britannico di origine araba e di due francesi convertiti all’Islam. Intanto sono quintuplicate le vittime di terrorismo negli ultimi anni

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Partiti dall’Europa alla volta del Medio Oriente per diventare boia dell’Isis. È la storia del ventenne cittadino britannico Nasser Muthana e di Maxime Hauchard, ventiduenne francese della Normandia, cresciuto in una famiglia cattolica ma convertitosi all’Islam cinque anni fa. I loro volti si distinguono in un video girato dai terroristi per testimoniare la decapitazione di 17 ostaggi dell’esercito siriano.

Sull’identità del cittadino britannico, studente di medicina in Galles prima di arruolarsi nell’Isis, una mezza conferma giunge dal padre: “Cerco di credere che non sia il mio ragazzo, ma gli somiglia”. In un’intervista alla Bbc, l’uomo ha detto che se davvero quello ritratto nel video fosse il figlio, non sarebbe mai in grado di perdonarlo o scagionarlo, piuttosto “dovrà aver paura di Allah per aver ucciso altri esseri umani”.

Il giovane francese sarebbe entrato in Siria – rilevano gli esperti di reti sociali – circa un anno e mezzo fa. Ora si fa chiamare Abu Abdallah Al-Faransi (che in arabo significa “il francese”) ed è stato identificato grazie a un’intervista rilasciata a luglio all’emittente Bfm Tv, nella quale parla di “sharia” e del desiderio di “morire in combattimento”. Il governo di Parigi avrebbe inoltre individuato un altro cittadino francese nel video della decapitazione di soldati siriani. Si tratterebbe di “un giovane convertito nato nel 1992”.

Mentre l’Europa si interroga sui suoi cittadini che si arruolano nelle file dell’Isis, il centro di ricerca londinese Institute for Economics&Peace pubblica un’analisi sulla violenza terroristica secondo la quale le vittime sono quintuplicate negli ultimi anni. Nel 2013 sono state uccise quasi 18mila persone dagli attacchi di gruppi terroristici, a fronte delle 3mila dell’anno 2000. Proprio l’Isis è, insieme a Boko Haram e al-Qaeda, tra le organizzazioni responsabili del maggior numero di uccisioni.

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ZENIT Staff

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