Cristiani e musulmani pakistani si ritrovano finalmente uniti contro tutti gli abusi legati alla legge anti-blasfemia da parte del governo e ai gesti violenti perpetrati da molti fanatici.
In risposta al tragico caso di Shama e Shazad, i due giovani coniugi cristiani bruciati vivi, perché ritenuti colpevoli di blasfemia, si è tenuta ieri sera a Faisalabad, nel Punjab, una fiaccolata, promossa da varie associazioni tra cui la National Minorities Alliance of Pakistan (Nmap), con la collaborazione della Joshwa Welfare Organization (Jwo) e del movimento Muslim Masihi Ittehad (Mmi).
A conclusione della manifestazione, si è tenuta una veglia di preghiera interreligiosa in memoria di Shama e Shazad, i cui presunti assassini sono stati recentemente arrestati nella regione di Pirmahal.
I dimostranti hanno anche proposto riforme legislative a favore delle minoranze e per scongiurare nuove aggressioni con il pretesto della blasfemia.
L’ultimo arresto per un caso di blasfemia in Pakistan è avvenuto ieri ai danni del quarantenne cristiano Qaiser Ayub, latitante da tre anni ed accusato di aver postato commenti anti-islamici sul suo blog.