“Sono parole forti e preziose quelle pronunciate da papa Francesco sabato davanti ai medici cattolici, segnali indicatori chiarissimi della direzione da tenere quando si parla di difesa della vita dal concepimento alla morte”, commentano Paola Ricci Sindoni e Domenico Coviello, Presidente e copresidente nazionali dell’Associazione Scienza & Vita.
“Il Papa mette in guardia contro la dittatura del desiderio che rende un figlio un prodotto e contro la falsa compassione di chi spaccia per un bene quello che non lo è: la soppressione della vita", proseguono. Papa Francesco ha detto che "non è un problema religioso, né filosofico, è un problema scientifico: lì c’è la vita umana". Ricci Sindoni e Coviello rilevano che il Pontefice ha così riportato tutto "alla radice vera del problema relativo all’embrione: non si tratta di cellule qualsiasi, ma di un essere umano, unico e irripetibile, di cui non è lecito decidere il destino". In questo senso - aggiungono - "anche la selezione preimpianto, l’aborto e l’eutanasia non sono mai terapie, ma eliminano il problema con l’ammalato”.
Scienza & Vita ribadisce che "il diritto all’obiezione di coscienza del personale sanitario si conferma un diritto incoercibile e un valore personale, poiché nessuno può essere forzato a cooperare a un atto che, responsabilmente, è per lui eticamente inaccettabile". Del resto, "garantire un servizio da parte di uno Stato laico, non vuol dire obbligare qualcuno a compiere azioni che si sanno irreversibili e nocive. Moltissimi medici, infermieri, farmacisti operano ogni giorno quelle ‘scelte coraggiose e controcorrente’ che costano loro l’ostracismo dei media e l’accanimento di chi vorrebbe l’imposizione del pensiero unico".
L'augurio finale di Scienza & Vita è che "le parole del Papa possano essere di sostegno per tutti loro, e di riflessione per chi fa più fatica a riconoscere che la vita è un bene da custodire”.