La forza della preghiera

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Vangelo

Lc 18,1-8

Lettura

La parabola, inserita nella narrazione del viaggio di Gesù verso Gerusalemme, è collocata all’interno di una raccolta che si apre con la guarigione dei dieci lebbrosi, passa attraverso la “piccola apocalisse”, che tratta dell’avvento del Regno, e infine si chiude con gli atteggiamenti propri del discepolo per l’attuazione di esso. Chi vuole convertirsi e seguire il Cristo lungo la via che Egli ha tracciato non può prescindere dalla preghiera perseverante.

Meditazione

La preghiera è necessaria perché la nostra fede non si affievolisca, per mantenere viva la fiamma della nostra fiducia in Dio e nella sua giustizia, soprattutto nel momento della prova. Il luogo della parabola è imprecisato, “in una città”, come anche il luogo e il momento in cui siamo messi alla prova. Gli attori sono, da un lato, un giudice, definito empio perché non teme Dio né il prossimo, dall’altro, una povera vedova, indifesa e senza alcuna tutela. La vedova, nella sua richiesta di giustizia, mostra tutta la forza del suo carattere; il desiderio di giustizia è tale da non essere disposta a soccombere inerme al sopruso. Anzi, più incontra ostacoli e più è insistente, ed è questa insistenza che gli fa ottenere ciò che più desidera; non solo: “costringe” alla fedeltà del suo ruolo anche il giudice. Quest’ultimo non vuole essere coinvolto, rimanda il suo giudizio. Più il giudice non agisce e più la richiesta si fa pressante, e più si ritrova a essere coinvolto pienamente, al punto che deve arrendersi di fronte alla forza della vedova. È Gesù stesso che ci invita a tener presente in questo racconto l’atteggiamento del giudice, per illuminarci su quello di Dio nei nostri confronti, dal suo silenzio, dal suo apparente non agire e attraverso l’insistenza nel chiedere, fa nascere e crescere quella forza che rende capaci di testimoniare il Regno, irrobustire la fiducia in Dio come Colui che presto farà giustizia a coloro che gridano e si affidano a Lui. È Cristo stesso a infondere in noi coraggio, a non lasciarci spaventare se il Padre sembra tardare ad intervenire con la sua giustizia, Egli usa pazienza verso tutti e a tutti offre la possibilità di convertirsi, ma non farà mancare comunque il suo intervento. Ci invita a non scoraggiarci, ma a prepararci all’incontro con la preghiera costante, ad avere fiducia nell’intervento di Dio che sarà improvviso e certo a favore dei suoi eletti.

Preghiera

«Signore, proteggi le nostre azioni, perché l’Azione è una maniera di pregare. Fa’ che il nostro pane quotidiano sia la parte migliore del nostro animo. Che risulti facile, attraverso il lavoro e l’Azione, condividere un po’ dell’amore che riceviamo» (P. Coelho, Sono come il fiume che scorre).

Agire

Presentare nelle mie difficoltà giornaliere la testimonianza che Dio è luce del mio cammino.

Meditazione a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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