"Non c'è integrazione se non si coinvolge l'associazionismo"

Le tensioni tra residenti romani e immigrati nel quartiere Tor Sapienza suggeriscono al consigliere De Palo una riflessione sull’importanza degli ammortizzatori sociali

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Dopo gli scontri delle scorse ore tra cittadini romani e immigrati, la tensione nel quartiere di Tor Sapienza non accenna a placarsi. Nel pomeriggio di oggi, il sindaco di Roma Ignazio Marino, recatosi sul posto per visitare il centro d’accoglienza che ospita 35 rifugiati e richiedenti asilo, è stato accolto dalle dure contestazioni dei residenti italiani.

“La situazione di Tor Sapienza a Roma, ci insegna che l’integrazione è un argomento serio che non si risolve né con i razzismi né con il buonismo”, commenta Gigi De Palo, capogruppo di CittadinixRoma. “Il Bene Comune – prosegue – non è mai banale o facile da realizzare, è frutto di un lavoro paziente, disinteressato e faticoso, un lavoro di tutti. Chi vuole fare il tifo per una campana piuttosto che per un’altra vada allo stadio”.

Secondo De Palo, “immigrazione e legalità possono e devono coesistere”. Pertanto bisogna cercare risposte adeguate “senza nascondere la testa sotto la sabbia e senza fare finta che non sia complicato”. Il suo parere è che “negare il problema alimenta solamente il razzismo e l’intolleranza dei cittadini già esautorati per la difficile quotidianità”.

Infine, il consigliere sottolinea l’importanza dell’associazionismo. “Non si può pensare ad un percorso di integrazione serio senza il coinvolgimento concreto dell’associazionismo – spiega -. Queste situazioni nascono per l’assenza di quegli ammortizzatori sociali che la nostra città potrebbe esportare nel mondo e che, invece, non riescono ad essere valorizzati come meriterebbero. Io sono pronto a fare la mia parte senza clamori e telecamere”.

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ZENIT Staff

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