Una chiamata da Palermo:
“Sono una professoressa di Palermo. Le telefono per ringraziarla”.
“Di che cosa, signora ?”
“Ma lei non è P. Andrea?”
“Si”
“Ha scritto dei libretti?”
“Si, trenta”
“Li sto leggendo…anzi, centellinando. Perché mi è sufficiente una pagina di tanto in tanto. Le confesso che, quasi una cura a piccole dosi, mi fanno molto bene: da anni avevo perso ogni speranza, non avevo più motivo di vivere. Da quando ho cominciato a leggere le sue pagine…ho ricominciato a sperare.
Mi donano pace, mi infondono fiducia. Mi sollevano dalla depressione. Quando mi sveglio la notte, mi basta leggerne un brano per riaddormentarmi”. “Signora, mi dia il suo indirizzo…perché le voglio spedire anche gli altri”
“Grazie, so già dove trovarli”.
Ciao da p. Andrea
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