“Università come espressione di Chiesa in uscita”: è questo il senso della lectio magistralis che, il cardinale Angelo Scola, ha tenuto stamattina, 6 novembre, presso l’Aula Magna della Pontificia Università Lateranense, in occasione del Dies Academicus, ovvero la giornata di solenne inaugurazione dell’Anno Accademico di quella che a titolo speciale è l’Università del Papa.
La riflessione dell’arcivescovo di Milano è stata ispirata dai discorsi di Papa Francesco direttamente collegati al tema dell’Università. In particolare Scola ha spiegato che «interrogarsi sulla “missione” dell’Università Pontificia alla luce del magistero di Papa Francesco, equivale ad interrogarsi su come un’Università Pontificia assuma in prima persona e proponga a tutte le sue componenti ( docenti, studenti e personale addetto) cosa significhi essere espressione vitale di “Chiesa in uscita”».
Il porporato ha, poi, citato il discorso di Papa Francesco del 22 settembre 2013, tenuto presso l’Aula Magna della Pontificia Facoltà di Teologia della Sardegna in Cagliari, in cui il Pontefice descriveva l’Università come un «luogo del discernimento», «luogo in cui si elabora la cultura della prossimità» e «luogo di formazione alla solidarietà». «Ed è proprio in questa descrizione – ha spiegato il Cardinale – che emergono i caratteri essenziali della missione dell’Università Pontificia come espressione di una cultura dell’incontro, un incontro che si dà sempre nel vissuto reale. Si vede chiaramente come l’orizzonte che il Papa apre alla missione dell’Università – ha aggiunto – coincide con lo stesso orizzonte missionario della Chiesa».
Al termine della sua lectio, il Cardinale Scola ha ricordato i suoi “anni lateranensi” (è stato Rettore dal 1995 al 2002 e, prima ancora, professore di Antropologia teologica): «Tornare in quest’Aula Magna non ha favorito una sterile nostalgia, ma mi aiuta a prendere maggior consapevolezza dell’urgenza missionaria che incalza la mia persona. Le nostre Chiese, – ha concluso – soprattutto quelle affaticate di Occidente, chiedono che il nostro compito di testimoni riprenda nuovo vigore per il bene del nostro fratello uomo, significativa condizione della nostra gioia».
L’evento è stato introdotto dai saluti del Cardinale Vicario della diocesi di Roma, il Cardinale Agostino Vallini che, della Lateranense, è il Gran Cancelliere: «Il nostro pensiero – ha evidenziato – va anzitutto al Santo Padre, il Papa Francesco: il peculiare legame dell’Università Lateranense con il Successore di Pietro è per tutti noi motivo di onore e di devoto impegno per una fedele accoglienza del suo Magistero, del quale l’Università svolge una convinta opera di conoscenza e diffusione».
Sulla missione specifica dell’Università Lateranense, si è concentrata la prolusione del Rettore, il vescovo Enrico dal Covolo, che ha spiegato come l’Università debba resistere a tentazioni di cammini individualistici e autoreferenziali per «promuovere, invece, l’eccellenza della cultura accademica, vale a dire la formazione integrale di tutti i membri della comunità universitaria. Ma questa eccellenza – ha concluso il presule – resterà una mera utopia, se non lavoriamo insieme con obiettivi comuni».
La cerimonia, accompagnata dalle musiche del coro della diocesi di Roma diretto da monsignor Marco Frisina (ha eseguito, tra l’altro, “Cristo nostra sapienza”, il suggestivo inno della Lateranense), è stata caratterizzata da un momento di allegria e di festa. Il Rettore dal Covolo ha “svelato” al pubblico che proprio oggi, 6 novembre, il cardinale Scola compie 73 anni.