Sarà presentato giovedì 13 novembrealle ore 17.30presso l’Aula Magna della Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma, il volume in due tomi Giovanni Paolo II: linee di un pontificato, pubblicato dalla Libreria Editrice Redenzione a firma di Mario Agnes, già professore di Storia del Cristianesimo e di Storia della Chiesa e direttore de L’Osservatore Romano dal 1984 al 2007, eMichele Zappella, già professore di Diritto e di Economia, che con il quotidiano della Santa Sede ha collaborato dal 1985 al 2005, commentando ogni domenica, per più anni, il Magistero di Giovanni Paolo II.
Alla presentazione del volume interverranno il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli, e Andrea Riccardi, storico, fondatore della Comunità di Sant’Egidio. L’incontro sarà introdotto e coordinato da Angelo Scelzo, vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede.
“Quest’opera si segnala, prima di tutto, per l’ottica con cui si rivolge al pontificato di Giovanni Paolo II – osserva nell’introduzione il cardinale Sepe –. Essa non sosta ‘dinanzi’ ad esso, ma si muove ‘dal di dentro’, facendo parlare il Papa stesso, in modo tale da giungere ad una visione complessiva, storica, teologica, pastorale, spirituale, quanto più fedele possibile alle vere e reali intenzioni del suo Protagonista”. Il lavoro attinge abbondantemente dalle fonti magisteriali (l’enorme mole degli scritti del Pontefice polacco è contenuta in ben 54 ponderosi volumi di Insegnamenti), cioè discorsi, encicliche, messaggi, omelie, esortazioni e costituzioni apostoliche, lettere, catechesi et cetera, oltre che da tutti gli altri scritti del Papa, precedenti e successivi all’elezione al soglio di Pietro. Ciò permette “di presentare il pontificato nella sua oggettività storica, sempre verificabile sulle fonti, evitando ‘mediazioni’ interpretative che risentono, spesso, dei giudizi soggettivi (talvolta pregiudizi) dei loro autori”.
L’opera, che si articola in due tomi, per un totale di 1.300 pagine, è suddivisa in tre sezioni. La prima, a carattere prevalentemente dottrinale, tratta il tema dell’universalità, soffermandosi anzitutto sui viaggi in ogni parte del mondo; poi sulla redenzione universale operata da Cristo, oggetto predominante dell’evangelizzazione, della catechesi e di tutta l’azione pastorale e sociale di Giovanni Paolo II; quindi sulla coscienza e sulla natura della missione della Chiesa; e infine sull’universalità dell’uomo redento, nella quale è posta in evidenza la passione per l’uomo che ha animato l’intera esistenza del Papa.
Nella seconda parte dell’opera, si dispiega la linea dell’ecclesialità, in una chiave prevalentemente pastorale. L’attività di Giovanni Paolo II parte dall’analisi della situazione della Chiesa universale e delle Chiese in rapporto agli ambienti sociali e culturali in cui esse vivono e operano. Questa sezione ripercorre così le sfide e gli impegni che attendono la Chiesa in ogni continente; poi il grande Giubileo del 2000, “chiave ermeneutica” del pontificato; quindi la riforma della liturgia, sorgente e vertice della vita e della missione ecclesiali; e ancora la nuova evangelizzazione, uno dei cardini dell’azione pastorale del Pontefice; l’ecumenismo e il dialogo tra le religioni; la promozione umana e sociale, attraverso cui Giovanni Paolo II ha testimoniato la sollecitudine della Chiesa per tutto l’uomo e per tutti gli uomini.
La parte terza è infine dedicata alla spiritualità, terza linea direttrice del pontificato. Il primo capitolo di questa sezione svolge un’analisi che percorre l’intera storia ecclesiale, per mostrare che la vocazione universale alla santità è un’acquisizione radicata nel Nuovo Testamento. Il cammino della santità è scandito dalla preghiera, tematica sviluppata nel secondo capitolo, mentre il terzo ripercorre il Magistero di Giovanni Paolo II, rivolto a ogni componente della Chiesa (vescovi, sacerdoti, consacrati, laici), concludendo con una sosta sulla spiritualità della sofferenza, di cui il Papa polacco ha offerto una testimonianza indimenticabile.
Completano l’opera un indice dei nomi e l’indice generale. “La storia non sta zitta dinanzi alla gigantesca opera di umanizzazione e di civilizzazione intrapresa e portata avanti con coraggio e determinazione, da un Papa che mai si è lasciato intimidire dalle ideologie del male, dai marosi del ‘disprezzo dell’uomo’, dall’accanimento dell’antisemitismo – conclude il cardinaleCrescenzio Sepe, nella sua articolata introduzione all’opera – . L’azione per il rinnovamento dell’uomo e della società, attraverso il rinnovamento della Chiesa, lascia orme incancellabili e tracce durature nella storia. Dinanzi a Giovanni Paolo II, la storia non starà mai zitta. I volumi di Agnes e Zappella ne offrono la più ampia e convincente motivazione”.