Vangelo
Gv 6,37-40
Lettura
L’evangelista Giovanni fa seguire alla moltiplicazione dei pani una lunga catechesi eucaristica mentre la folla chiede segni per credere. I Giudei si aspettavano, per l’inaugurazione del tempo messianico, il riproporsi del miracolo della manna, così come avvenne per i loro padri nel deserto. Gesù articola il suo lungo discorso in tre momenti: riferendosi al passato, il pane disceso dal cielo non veniva da Mosè; è Dio che lo dona nel presente; e ancora, il pane è una persona, Colui che discende dal cielo per dare la vita.
Meditazione
La Parola di oggi è motivo di grande consolazione. Con Giobbe ci ribelliamo a quella concezione di un Dio e di una religione della ricompensa e della punizione fondata su schemi puramente umani della giustizia, dove il male e la morte sono il castigo di Dio contro i peccatori. Con Giobbe siamo invitati a nutrire la nostra speranza affidandoci alla fedeltà di Dio. Ci poniamo alla tua presenza, Signore, con tutte le nostre fragilità e la nostra pochezza; accogliamo le tue parole di consolazione perché radicate sulla tua fedeltà alla volontà del Padre. Paolo ci aiuta a dare un senso e un volto a questa speranza, ci mostra come l’amore del Padre in Cristo si dona senza nulla chiedere, si apre addirittura ai “non amabili”, senza riserve, fino in fondo. Nulla possiamo senza di te. Ci inviti a prendere parte alla comunione con il Padre e lo Spirito attraverso la fede; nutri la nostra speranza. Ci attesti che la volontà del Padre attraverso te è la vita. Tu stesso c’insegni che questa si realizza nel dono di sé, ci chiedi di affidarci a te, di riconoscere te come via, verità e vita, di fare con te, esperienza, già oggi, della vita eterna: col credere in te e risorgere con te dalla nostra miseria. Oggi ti doni a noi come vera speranza di vita; non siamo perduti poiché la tua missione è aderire pienamente al sogno di Dio che è radunare tutti a sé. Con il tuo agire ci narri il valore e l’attenzione che il Padre ha per ognuno di noi, chiamandoci a partecipare all’evento della tua resurrezione. Ci inviti a fare nostro il tempo che Dio ci dona, come occasione e possibilità per accogliere la volontà del Padre che ci viene incontro attraverso gli altri, soprattutto nei poveri. Rinnova in noi, Spirito Santo, i tuoi doni affinché possiamo accogliere l’invito ad entrare sempre più in comunione col Figlio, che è venuto per fare la volontà del Padre.
Preghiera
«Ascolta, Signore, la mia voce. / Io grido: abbi pietà di me, rispondimi! / Il tuo volto, Signore, io cerco. / Non nascondermi il tuo volto. / Sono certo di contemplare la bontà del Signore / nella terra dei viventi. / Spera nel Signore, sii forte, / si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore» (dal Salmo 26).
Agire
Nel recarmi al cimitero non ometterò di recitare il Credo e di pregare per coloro che sono dimenticati.
Meditazione a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it