Ormai per la famiglia Ferri è divenuto quasi un’abitudine alzare il telefono e sentire dall’alta parte la voce di Papa Francesco. La signora Rosalba, madre di Andrea Ferri, l’imprenditore di Pesaro ucciso a colpi di pistola nella notte tra il 3 e il 4 giugno 2013, e il fratello Michele, costretto su una sedia a rotelle, hanno ricevuto oggi, per la decima volta, la chiamata del Pontefice.
“Il 2 novembre, o il giorno di Pasqua il telefono squilla sempre”, dice Michele. Oggi, pure, giorno della Commemorazione dei defunti, il telefono di casa Ferri è squillato intorno alle 9.40. Durante la conversazione, Bergoglio si è informato su questioni private familiari, ovvero la salute di un parente, e sui risvolti del processo relativo all’omicidio di Andrea, avviato il 30 ottobre, che vede sul banco degli imputati l’ex dipendente dell’imprenditore, il macedone Donald Sabanov, esecutore materiale, e il marocchino Karim Bary per concorso nell’omicidio.
A fine telefonata, il Papa ha chiesto ai suoi interlocutori: “Pregate per me, ho bisogno delle vostre preghiere”. “Le telefonate di Papa Francesco ci danno tanta forza – ha detto Michele Ferri a Rai News – e ci rincuora sapere di essere oggetto delle sue preghiere. I toni che usa sono molti confidenziali ed è sempre un’emozione incredibile parlarci”.