Le nuove Costituzioni dei Legionari di Cristo e il Regnum Christi

Precisata anche la vicenda che riguarda Marcial Maciel

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Le Costituzioni fanno riferimento alla spiritualità che condividono i Legionari e i membri del Movimento Regnum Christi, alla missione comune della Legione e del Regnum Christi (nn. 4, 112) alla responsabilità della Legione di offrire un accompagnamento spirituale ai membri del Movimento (nn. 5, 18, 24, 110, 119) e alla necessità che i Legionari conoscano il Regnum Christi durante la sua formazione iniziale per poter offrire un servizio pastorale adeguato (nn. 62, 65, 83).

Il Capitolo Generale della Legione di Cristo e le Assemblee Generali dei Laici Consacrati e delle Consacrate del Regnum Christi hanno espresso il loro desiderio di unità all’interno del Movimento Regnum Christi. Tuttavia è ancora in corso il processo per arrivare alla configurazione canonica del Movimento Regnum Christi, con la collaborazione dell’Assistente Pontificio, P. Gianfranco Ghirlanda, SJ.

Per questa ragione, gli articoli nn. 1,2º; 16; 112 y 130 §2, che riguardano la relazione della Legione con il Regnum Christi risultano “non approvati” fino a quando si avrà la legislazione canonica definitiva di tutto il Regnum Christi. Si prevede che questo si concluderà nel Capitolo Generale dell’anno 2020.

(Maggiori informazioni sul processo di configurazione canonica del Regnum Christi).

Secondo il Diritto Canonico, le Costituzioni contengono le norme fondamentali sul governo dell’istituto e la disciplina dei suoi membri, la loro incorporazione e la formazione e l’oggetto proprio dei vincoli sacri (can. 587 del Codice di Diritto Canonico). Non sono pertanto, il luogo per trattare degli atti immorali della vita di P. Marcial Maciel. Il Capitolo Generale, che è la massima autorità della Congregazione, si è espresso prendendo una posizione istituzionale rispetto al fondatore lo scorso 6 febbraio.

I comunicati della Sala stampa della Santa Sede del 19 maggio 2006 e del 1 maggio 2010fanno una distinzione netta tra la Congregazione dei Legionari di Cristo e il MovimentoRegnum Christi e i fatti immorali che riguardano il loro fondatore.

Il Card. Joao Braz de Aviz sottolineò questa distinzione nella conferenza stampa del 31 gennaio 2014: «stiamo prendendo coscienza della necessità distinguere il fondatore dal carisma in se stesso».

Nel 2010 ha avuto inizio il cammino di rinnovamento per correggere gli influssi negativi della vita del fondatore nella Congregazione. Nel suo libro intervista “Luce del Mondo” Papa Benedetto XVI ha scritto che:

«Per me Marcial Maciel rimane una figura misteriosa. Da un lato c’è un tipo di vita che, come ormai sappiamo, è al di là di ciò che è morale: un’esistenza avventurosa, sprecata, distorta. Dall’altro vediamo la dinamicità e la forza con cui ha costruito la comunità dei Legionari di Cristo.

Nel frattempo, abbiamo condotto una visita apostolica e nominato un delegato che […] prepara le riforme necessarie. Naturalmente, ci sono da apportare delle correzioni ma, nel suo insieme, la comunità sana. Ci sono tanti giovani che vogliono servire con entusiasmo la fede. […] È necessaria una struttura nuova  perché non cadano nel vuoto ma, condotti rettamente, possano prestare un servizio alla Chiesa e agli uomini». 

Il nuovo testo costituzionale offre la nuova struttura giuridica per la vita della Congregazione a cui si riferisce Benedetto XVI nella «Luce del Mondo».

Secondo il Diritto Canonico, le Costituzioni contengono le regole fondamentali sul governo dell’istituto e la disciplina dei suoi membri, l’incorporazione e la formazione di questi, così come l’oggetto proprio dei sacri vincoli (can. 587 del Diritto Canonico). Non sono il testo appropriato per stabilire politiche dettagliate e modalità, o  norme specifiche che non hanno un valore universale.

La Legione di Cristo mantiene un forte impegno nella prevenzione degli abusi di minori e risponde con immediatezza e responsabilmente a qualunque denuncia presentata; dà attenzione prioritaria alle vittime e la piena collaborazione con le autorità civili ed ecclesiastiche, così come attenzione pastorale alle vittime. Si tratta di politiche in continuo miglioramento e che si adattano alla legislazione dei diversi paesi, dunque non hanno il carattere di universalità per essere specificati nel testo delle Costituzioni.

Le Costituzioni però danno alcune indicazioni riguardo al comportamento rispettoso che si deve tenere verso le donne, i bambini e gli adolescenti (n 29). Esistono dichiarazioni su questo tema in altri documenti come il Comunicato del Capitolo, Governo, l’autorità e l’obbedienza, nn. 32-34, e nella lettera del vicario generale del 5 dicembre 2013.

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ZENIT Staff

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