Annie Parker

Il film di Steven Bernstein vede Helen Hunt e Samantha Morton nei ruoli di una ricercatrice e una paziente che lottano contro il cancro, vincendo entrambe la loro battaglia

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Annie Parker ha 12 anni e sta vivendo spensierata con i suoi genitori e sua sorella quando sua madre muore di cancro. Diventata adulta, anche la cara sorella l’abbandona per la stessa malattia. Annie è convinta che il cancro che ha colpito la sua famiglia abbia un carattere ereditario e inizia a studiare il problema. Inesorabilmente, il cancro arriva anche per lei e inizia a raccontare attraverso delle lettere l’evoluzione della sua malattia alla dottoressa Mary-Claire King, l’unica che condivide l’ipotesi dell’esistenza di un tipo di cancro che si trasmetta geneticamente…

In una sequenza, Annie Parker, che ha avuto l’asportazione del seno sinistro a causa di un tumore, si guarda allo specchio la profonda ferita che le è rimasta sul petto. E’ una scena forte che mostra chiaramente l’approccio adottato dal regista sul tema sempre doloroso del cancro: niente lacrime ma un approccio realista e a volte anche allegro per raccontare la storia di un’importante vittoria contro questo male. Il film racconta la vita di due donne, la storia vera di due donne “toste” che non si arrendono davanti alle tante difficoltà che incontrano nel cammino che si sono scelte. La ricercatrice  americana Mary-Claire King specializzata in malattie di origine genetica, una delle poche a essere convinta che un certo tipo di cancro al seno sia ereditario, intraprende una ricerca, senza poter ricevere aiuti o sovvenzioni, che durerà 15 anni. Annie Parker ha il semplice obiettivo di vivere, dopo che sua madre e sua sorella sono morte di cancro e anche lei è stata colpita a 29 anni dalla stesso male. Convinta del carattere ereditario della malattia, inizia a studiare il fenomeno, con l’aiuto di un amico dottore e scrivendo resoconti periodici che manda a Mary-Claire King.

Il film riesce raccontarci in modo comprensibile anche ai non addetti ai lavori una delle più significative scoperte mediche dei nostri giorni, il gene BRA-1, responsabile dell’ereditarietà del  cancro al seno nel 10% dei casi. Ci riesce raccontando i passaggi più significativi della ricerca attraverso analogie con il traffico automobilistico, con il gioco delle carte ed altri espedienti. Nella realtà il lavoro è consistito nell’ intervistare migliaia di donne selezionate fra quelle che mostravano di aver avuto il cancro al seno all’interno della stessa famiglia, di effettuare il prelievo del DNA alla figlia, alla madre e alla nonna e poi correlare il tutto, con un uso massiccio di calcolatori. Meno riuscita è la figura di Mary-Claire King, una specie di vestale della ricerca, sempre concentrata, ogni giorno dell’anno sul suo lavoro, poco propensa ai rapporti umani.

Totalmente diversa è la storia di Annie Parker, intensa e appassionante grazie alla mostruosa interpretazione di Samantha  Morton. Una ragazza radiosa e allegra che non ha nessuna intenzione di arrendersi al fato, capace di superare il suo doppio lutto familiare e affrontare con coraggio per due volte la lotta contro il cancro (la prima le causò l’asportazione del seno sinistro, la seconda quella delle ovaie) accettando di sottoporsi a  trattamenti devastanti di chemioterapia. “Hanno ragione quelli che credono che la fede ci tiene in vita” osserva a un certo punto Annie; non sta parlando di fede religiosa (non ce n’è traccia nel film) ma fede nella vita stessa e nella voglia di vivere che abbiamo, che sa essere più forte della morte.

Dispiace solo che in questo film la vita privata di Annie sia schizzata velocemente per schemi preconfezionati e in particolare i rapporti con suo marito Paul: sembra che lei lo abbia amato solo perché la faceva ridere ed era prestante nei rapporti coniugali. Di fronte a una donna così tenace, sarebbe stato interessante un maggior approfondimento.

Il film in chiusura elenca i premi internazionali ricevuti da Mary-Claire King e ci informa  che Annie, per la terza volta, nel 2005, è stata aggredita da un cancro al fegato. Annie è riuscita nuovamente a riprendersi e ora è molto attiva, tramite convegni e conferenze, nell’ incoraggiare tutte le donne che si trovano nella sua stessa situazione.

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Titolo Originale: Decoding Annie Parker
Paese: USA
Anno: 2013
Regia: Steven Bernstein
Sceneggiatura: Adam Bernstein, Steven Bernstein, Michael Moss
Produzione: UNIFIED PICTURES, IN ASSOCIAZIONE CON FAWKES PARTNERS, RIX PIX, MEDIA HOUSE CAPITAL, NOLAN MCDONALD FILMS
Durata: 91
Interpreti: Samantha Morton, Helen Hunt, Aaron Paul

Per ogni approfondimento: http://www.familycinematv.it

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Franco Olearo

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