Dopo la sentenza del Tar del Lazio che ha sospeso gli aumenti del Comune di Roma alle rette degli asili nido, sembra finalmente profilarsi il lieto fine per le famiglie. “Centinaia sono le segnalazioni che mi arrivano quotidianamente dalle famiglie, che dopo la sospensione della delibera del sindaco sull’aumento delle rette dei nidi da parte del Tar, vogliono sapere come comportarsi”. Queste le parole pronunciate ieri da Gigi De Palo, capogruppo della Lista Civica CittadinixRoma e promotore del ricorso.
L’ex assessore annunciava di aver ricevuto “numerose mail e sms di genitori invitati a pagare la retta, nonostante la sospensiva del Tar, perché all’asilo gli stanno dicendo che se non pagano potrebbero perdere il posto. In alcuni casi sono state date alle famiglie delle lettere minacciose che stanno creando un panico immotivato, ma comprensibile alla luce del silenzio dell’amministrazione”.
Ed oggi, 29 ottobre, si è svolta una commissione scuola che il consigliere definisce “importante”, poiché – precisava ieri – “chiederemo all’assessore e al Sindaco risposte concrete. Da parte nostra – ha aggiunto – c’è tutta la volontà di collaborare ma non si può continuare a fuggire davanti alle responsabilità senza fare chiarezza e temporeggiando come se nulla fosse”.
Ebbene, un buon risultato è stato conseguito. “Siamo riusciti ad ottenere che le famiglie che avevano rinunciato all’iscrizione a causa dell’improvviso aumento delle tariffe, potranno essere riammesse al nido – spiega De Palo -. E ancora, chi aveva conseguentemente modificato la tipologia oraria potrà tornare a quella scelta precedentemente”. L’ex assessore conclude infine. “Ribadisco ancora una volta quanto sia assurdo che per trovare i 5milioni di euro previsti per questa manovra degli aumenti delle rette si sia voluto fare cassa proprio sulle famiglie. Invito il Sindaco e l’Assessore Cattoi, purtroppo assente alla Commissione di oggi, a fare una comunicazione ufficiale chiedendo scusa alle famiglie che continuano a brancolare nel buio in attesa di indicazioni”.