E’ così strano il sogno che ho fatto questa notte, da pensarlo degno di essere raccontato e…chissà che non abbia qualcosa da insegnare.
Un mio carissimo amico mi rivelò il suo proposito di mettersi a vivere per tre mesi in un pozzo…dove, secondo lui, sarebbe stato agevolmente se ci fossimo impegnati, tutti i giorni e tre volte al giorno, a calargli in un cestino il cibo accordato e strettamente necessario per la sua vita.
Ma, ecco il problema che si presentava serio: non si poteva comunicare da sopra a sotto, né da sotto a sopra.
Massima fedeltà da parte nostra al compito che avevamo ricevuto da lui. Tutti i giorni e tre volte al giorno, la porzione di cibo accordato veniva calata dentro il pozzo…
Dopo un mese di andirivieni del cestino, ci venne il sospetto generato dall’incomunicabilità…: “Come sta il nostro eroe?”....e mettemmo in atto, anche se non previste, delle segnalazioni…
Per fortuna che ce ne siamo accorti in tempo: il cibo che gli fornivamo lo stava soffocando perché, non riuscendo sempre a mangiarlo, gli si ammucchiava attorno. Subito abbiamo approntato dei congegni che ci consentissero un minimo di comunione tra terra e…sottoterra. Grazie alle reciproche segnalazioni, le porzioni erano opportunamente dosate, secondo la fame dell’amico.
Da sveglio ho concluso: non si può vivere insieme senza comunicare, né propinare al prossimo prediche, riti e magnifici scritti, se non ci si concede la possibilità d’uno scambio di esperienze.
Ciao da p. Andrea
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