“La storia non è solo quella che si legge sui libri, la storia spesso si palesa con la sua portata di straordinarietà già nel presente. Sono pochi quegli eventi in grado di rivelarsi storici nel momento stesso in cui si realizzano… è questo il caso del 27 aprile 2014, la canonizzazione dei più grandi papi del ‘900”.
È con queste parole che un’intensa ed emozionata voce di Giancarlo Giannini apre 27 aprile 2014: racconto di un evento, il docufilm prodotto da Sky 3D e dal Centro Televisivo Vaticano, presentato tra gli eventi speciali del Festival Internazionale del Film di Roma nella giornata di apertura.
“La presenza di 4 star della sacralità mondiale, terrena e ultraterrena, per secoli non si ripeterà”. Dalla riflessione sulla portata storica dell’evento muove dunque i suoi passi questo film, che racconta la giornata del 27 aprile offrendo uno spunto sulle figure di papa Francesco, del papa emerito Benedetto XVI e dei due Papi canonizzati.
Lo spettatore viene preso per mano e condotto in un vortice di emozioni. Monsignor Dario Viganò, Direttore del Centro Televisivo Vaticano, è la guida di questo viaggio in cui immagini e suoni si sincronizzano magistralmente. Al ritmo della colonna sonora di Franco Eco che cresce incalzante, si accompagnano le immagini degli interni del Vaticano, che man mano ne mostrano la grandiosa maestosità.
La bellezza di questo documentario però, risiede tutta nelle testimonianze di personaggi autorevoli che si intermezzano con le immagini. Se il critico televisivo Aldo Grasso fornisce un’analisi sull’importanza mediatica e sociale dei due Papi Santi, se il regista Pupi Avati regala un personale ed intenso ricordo della giornata e se calciatori come Javier Zanetti e Paolo Rossi raccontano l’influenza che i tre Pontefici hanno avuto nelle loro vite, è la testimonianza di Dario Fo ad incuriosire di più.
“Ad un attore viene chiara dentro agli occhi e al cervello la menzogna, Lui invece si pone nella condizione assoluta della autenticità, e questo mi ha sorpreso e mi ha innamorato di questo uomo”.Così parla di papa Francesco nella sua straordinaria e commovente testimonianza, l’attore teatrale premio Nobel che da sempre si dichiara profondamente ateo, riconoscendo che, seppure non ama la Chiesa, deve prestare attenzione a chi compie cose straordinarie come l’attuale Pontefice.
Ma le sorprese non finiscono qui. Già, perché il film non è un viaggio fatto solo di testimonianze e racconti, non è un comune documentario, bensì un film che in prospettiva metacinematografica ragiona sull’importanza stessa del cinema e del progresso tecnologico.
La percezione che questo evento avrebbe scritto pagine indelebili della storia della cattolicità, è stata tanto forte e immediata che i media di tutto il mondo si sono adoperati per far sì che le immagini di quella giornata raggiungessero ogni angolo del pianeta. La collaborazione tra 40 telecamere, 150 tecnici e 9 satelliti ha permesso che, per la prima volta, una Celebrazione Papale venisse trasmessa in diretta da televisioni e cinema, raggiungendo così due miliardi di persone.
Con un assoluto stile cinematografico, il docufilm culmina con straordinarie vedute aeree di Roma, accompagnate dalla voce narrante di Giannini che riconosce il ruolo di protagonista involontaria di Roma: “La chiamano in tanti modi Urbe, Caput Mundi, Città Eterna, Città Santa, più semplicemente Roma. Eppure nessuna di queste definizioni riesce a racchiudere in se la complessità, il fascino e le contraddizioni di una città dai mille volti. Eternamente sospesa tra cielo e terra, sacro e profano fin dai suoi natali, ha incontrato in quel 27 aprile un festoso equilibrio, una straordinaria comunione tra terreno e ultraterreno”.