La conversione che salva

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Vangelo

Lc 13,1-9

Lettura

Vengono citati due episodi di morte violenta: uno per il governo sanguinario di Pilato, e l’altro, riferito da Gesù stesso, da un drammatico, imprevedibile incidente. Episodi che pongono a tema la morte e le domande angosciate che, a seguito di fatti simili, salgono nel pensiero e nel cuore dell’uomo. Istintivamente si fa largo l’ipotesi del legame tra questi eventi e le colpe di chi ne è travolto. Gesù nega questo legame e qui, come anche altrove, mostra che questa interpretazione è falsa.

Meditazione

A partire dai fatti drammatici, che suscitano nell’ascoltatore del racconto una angosciosa incertezza, Gesù prende spunto per annunciare l’evento e il dono che Egli è venuto a portare. Non si farà travolgere dall’ansia che questi episodi suscitano colui che attua un cambiamento radicale della propria vita convertendosi alla buona novella recata da Gesù. Essa è l’annuncio della fede nel Padre. È questo affidamento che ci consente di allontanare l’inevitabile drammaticità dell’esistenza prigioniera del mistero del male e della morte. È del solo Luca la memoria della piccola parabola dei vv. 6-9 che vuole chiaramente mostrare il significato delle parole dette prima da Gesù a proposito della conversione. La sorte dell’albero infruttuoso sembra voler ricordare e affermare il volto della giustizia divina. Una giustizia severa che cerca ed esige i frutti della sua opera e attua una equità che premia o punisce secondo il frutto o la sterilità della vita di ciascuno. Ed è a questo punto che, come all’improvviso, si pone la richiesta del misterioso vignaiolo che, incaricato di eseguire la sentenza del padrone, gli chiede una dilazione di tempo, nel quale Lui stesso opererà per portare l’albero ad essere fruttuoso. Si afferma dunque un “imprevisto”, una straordinaria novità nel mistero della giustizia divina. Chi è questo vignaiolo? È Gesù! È il Verbo fatto carne che è venuto ad abitare in mezzo a noi. È il Figlio di Dio mandato non a condannare ma a salvare. Dunque qui si manifesta la pienezza della rivelazione del mistero di Dio. È la grande offerta di bene fatta all’umanità, chiamata a “convertirsi” dalla stirpe di Adamo alla vita nuova dei figli di Dio.

Preghiera

Gesù, tu che ti fai vicino alle persone che soffrono gli eventi anche più dolorosi e difficili da accettare, e compi gesti di consolazione, dicci parole di speranza, aiutami a riconoscere quanto hai vissuto nella tua stessa persona. E sei stato risuscitato dal Padre.

Agire

Reagirò positivamente alle notizie presenti nei mass media: mi domando se di fronte ai fatti di cronaca dolorosi, prevale in me la curiosità circa l’avvenimento, oppure la consegna interiore, di fatti e di persone alla misericordia del Padre, che può e vuole salvare nel suo Regno ogni persona.

Meditazione a cura di mons. Giovanni Giudici, vescovo di Pavia, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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