“La Festa della famiglia tradizionale è un gesto simbolico, ma importante per i nostri valori, e il riconoscimento giuntomi non solo dal Santo Padre, ma anche da moltissimi genitori e associazioni, è il miglior ringraziamento possibile”. È raggiante Arianna Lazzarini, consigliera regionale della Lega Nord in Veneto. Con 30 voti a favore e 20 contrari, è stata approvata la settimana scorsa la mozione di cui lei è prima firmataria, la quale impegna la Giunta a individuare una data per celebrare “la festa della famiglia, fondata sull’unione tra un uomo e una donna”.
Un mozione che ha trascinato con sé un fiume di polemiche, acquietate soltanto allorquando, in modo inaspettato ai più, è giunto l’autorevole placet di papa Francesco nei confronti della battaglia che questa giovane ma indomita consigliera sta ingaggiando per affermare il ruolo sociale della famiglia. Intervistata da ZENIT, la Lazzarini non esita a usare il vocabolario in modo politicamente scorretto. Sostiene senza indugio che “la tutela dei valori naturali è un aspetto importante per la nostra società, malgrado da più parti li si mette in discussione considerandoli superati o medievali”.
La consigliera leghista ammette che le critiche giunte dall’opposizione sono state forti, ma ciò non le ha impedito di camminare sulla strada in cui crede. Del resto – spiega – “una società giusta non può prosperare senza una solida base di valori, e questo è un obiettivo che dobbiamo perseguire se l’idea di comunità e sviluppo che abbiamo è quella che parte da radici profonde”.
Con l’approvazione della sua mozione, anche la Regione Veneto, dopo la Lombardia, dovrà trovare una data in cui fissare la Festa della famiglia. “Nella mozione non c’è un solo accenno di espressioni ‘contro’ – precisa la Lazzarini -, siamo solo a favore di una determinata forma di comunità basata sull’unione tra uomo e donna, che generano e crescono assieme i figli, quindi da sempre principale perno della società”.
Ma non è finita, la mozione approvata la settimana scorsa prevede anche che la Giunta “si faccia portavoce presso il governo della possibilità per gli Istituti o le famiglie di rigettare il Documento standard per l’educazione sessuale nelle scuole, promosso dall’Oms e adottato dall’Unar (Ufficio anti discriminazioni razziali del ministero del Lavoro)”. Un documento che secondo la consigliera già molti genitori ritengono “aberrante”, e che inculca “fin dall’asilo nido concetti come la masturbazione infantile precoce, il contatto fisico come espressione d’amore, il ‘gioco del dottore’, il diritto di esplorare le libertà di genere, l’abuso e la violenza sessuale, il sesso nei media, l’autostimolazione”. Concetti che – per usare un eufemismo – sono “delicati”, pertanto “rientrano nel diritto-dovere educativo delle famiglie, non certo della scuola” e nei modi suggeriti “da quel Documento”.
L’anelito di libertà della Lazzarini è finanche uscito dall’aula del Consiglio regionale. Impugnata carta e penna, la giovane leghista ha scritto una leggera al Papa, “notificandogli la mia mozione e i suoi obiettivi”. A voto del Consiglio avvenuto, la sorpresa che l’ha ripagata dei suoi sforzi, ossia un telegramma di incoraggiamento del Santo Padre a firma di mons. Peter B. Wells, Assessore per gli affari generali della Segreteria di Stato. Nel testo, il Pontefice la invita a “perseverare nell’impegno a favore della persona umana, per l’adeguata tutela dei valori tradizionali e per il riconoscimento del proprio diritto all’educazione dei figli, secondo i valori cristiani”.
Ancora le brillano gli occhi, a ripensare al momento in cui ha aperto la busta con il timbro della Santa Sede. “Mi ha colto davvero di sorpresa: non pensavo che il Santo Padre, occupato dal Sinodo e dalla beatificazione di papa Paolo VI, avesse tempo per inviarmi una replica così celere e gradita”. L’incoraggiamento giuntole dal Soglio pontificio è uno sprone ulteriore a proseguire lungo un indirizzo già tracciato nel corso dei suoi anni di militanza politica. “Io stessa – ricorda la Lazzarini -, appena iniziata la legislatura, ho depositato un progetto di legge per creare un Fondo per le famiglie monoparentali in situazione di difficoltà, approvato due anni fa e oggi vigente come legge 29/2012”. Inoltre, sempre a tutela delle Famiglie, la consigliera ricorda di “aver appoggiato l’assessore regionale al Sociale nel deliberare un Fondo speciale per nuclei numerosi, giunto già alla terza annualità e molto apprezzato da quei genitori con più di tre figli”. È questa la cifra dell’impegno politico della Lazzarini, alla quale ora non resta – per mutuare proprio papa Francesco – che continuare a “remare e essere forte anche col vento contrario”.