Inaugurati al Bambin Gesù i nuovi laboratori dedicati alla ricerca traslazionale

Oggi la cerimonia alla presenza del Segretario di Stato Pietro Parolin

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Si è svolta questa mattina, presso la sede di San Paolo Fuori le Mura dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, la cerimonia di presentazione dei nuovi laboratori dedicati alla ricerca traslazionale. Si tratta di 5000 mq per gli studi sulla genetica, le malattie rare e multifattoriali, l’oncoematologia e l’immunoterapia, con all’interno una grande cell factory dedicata alla produzione di terapie avanzate, sia geniche che cellulari. Ospite d’eccezzione era il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, accompagnato dal presidente dell’Ospedale, Giuseppe Profiti, e dal direttore scientifico del Bambino Gesù, Bruno Dalla Piccola.

Nel suo discorso – riportato in stralci dalla Radio Vaticana – il porporato ha ricordato la missione del Bambin Gesù, ovvero “essere una straordinaria opera di carità del Papa”, per cui è importante, “anche per le ricadute nell’opinione pubblica”, che esso “funzioni in modo virtuoso”.

“C’è un aspetto scientifico di eccellenza legato a questo nuovo centro”, ha sottolineato il Segretario di Stato, “tutto questo nasce dalla vocazione fondamentale che ha l’Ospedale Bambino Gesù: quella di curare i sofferenti e soprattutto i bambini, che meritano una attenzione speciale, e farlo in nome del Papa e quindi essere espressione della carità e dell’attenzione del Papa nei confronti dei più deboli”.

“Il grado di civiltà di una società – ha poi aggiunto – si misura soprattutto dalle attenzioni che essa riserva e dalle energie che spende a favore della categorie più deboli: i malati, i carcerati, i disoccupati, i profughi”, ovvero tutti quei “settori di apostolato” in cui la Chiesa da sempre si è impegnata.

Ha preso poi la parola il presidente Profiti, il quale ha evidenziato che, con 26 milioni di euro più i 15 milioni di budget annuo per progetti di ricerca e per servizi scientifici, il nuovo polo dell’Ospedale è “il più grande investimento nella ricerca fatto in Italia negli ultimi anni”.

“L’aspetto più innovativo, al di là del contenuto scientifico di questo nuovo polo di ricerca – ha detto Profiti – è quello di essere integrato con una realtà assistenziale direi unica in Europa. La combinazione di queste due realtà realizza un modello che credo ponga il nostro Paese assolutamente all’avanguardia. Un modello in cui ricerca e assistenza sono integrati. In tal modo, si rendono più efficienti quelle che sono le ricerche e quindi i risultati dal laboratorio al letto del malato, si risparmiano risorse e si dà un servizio migliore in termine di esito”.

L’utilizzo delle moderne tecnologie, insieme all’applicazione delle recenti conoscenze mediche consentirà “un balzo in avanti, in campo pediatrico, verso la medicina personalizzata”, ha affermato il direttore scientifico del Bambin Gesù, Bruno Dalla Piccola.

“La nostra è una ricerca traslazionale”, ha rimarcato, “noi stiamo sviluppando tecniche genomiche per fare diagnosi per malattie che oggi non sono diagnosticabili. I protocolli che stiamo mettendo a punto, probabilmente, fra sei mesi e un anno diventeranno routine della diagnostica degli ospedali che fanno ricerca avanzata e diagnostica avanzata”.

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ZENIT Staff

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