Mentre il Sinodo volgeva alla sua conclusione, il cardinale arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols, ha espresso la convinzione che questa assemblea sinodale fornirà orientamenti pastorali per accogliere nella Chiesa i cattolici ‘smarriti’.
In un’intervista rilasciata a ZENIT, prima della sessione finale, il cardinale Nichols ha ammesso che i disaccordi non sono mancati, tuttavia il Sinodo sulla famiglia non ha riscontrato alcuna divisione.
Oltre a condividere la propria soddisfazione sull’esito del Sinodo e la sua riflessione sul messaggio e sull’ascolto delle voci dei vescovi di tutto il mondo, il porporato ha sottolineato anche la necessità di una migliore capacità pastorale per aiutare chi versa in situazioni difficili, in particolare attraverso un’espressione che sta molto a cuore a papa Francesco: accompagnamento.
Eminenza, alla luce delle sue aspettative sul Sinodo e del suo esito, si sente soddisfatto?
Ritengo che il messaggio che abbiamo concordato stamattina (sabato, ndr) sia molto interessante e molto positivo. Esso fa davvero presente l’invito del Vangelo nella realtà del mondo di oggi. Penso sia davvero ben fatto.
L’intero corso di tutto il Sinodo è stato condotto in un grande spirito di apertura che emerge anche dai disaccordi, ma in nessun modo suggerisce l’esistenza di divisioni.
È stato un dibattito molto vigoroso, che dobbiamo ancora concludere oggi pomeriggio con il nostro esame della relazione finale.
Con che parole descriverebbe il messaggio?
Lo definirei lirico ed attrattivo, perché dotato di una qualità poetica. Credo che molte persone lo troveranno attraente.
Ritiene che la maggioranza dei vescovi abbia sentito la propria voce adeguatamente rappresentata?
La mia impressione è proprio quella. Ovviamente i temi sensibili sulla famiglia e sul matrimonio in particolare, sono temi su cui la Chiesa medita costantemente. Sono destinati a ricevere una diversa enfasi ma credo che ognuno dei padri sinodali sia stato ascoltato e lo sappiamo. Il lavoro procede, perché l’assemblea straordinaria è davvero a un passo dal Sinodo ordinario del prossimo anno ed incentivare la discussione su tutte le questioni della Chiesa.
In termini pastorali, quali approcci pastorali possono aiutare le persone divorziate e risposate a riavvicinarsi alla Chiesa?
Credo che uno dei temi più forti sia nelle parole di papa Francesco… la necessità di rafforzare le competenze che i pastori e i loro aiutanti – in particolare coloro che sono impegnati nella pastorale matrimoniale – hanno nell’“arte dell’accompagnamento”, per usare un’espressione del Santo Padre. Penso si tratti di una vera sfida che attraversa tutta la gamma di argomenti di cui abbiamo parlato e che sono menzionati nel messaggio. Quindi c’è una volontà di voler rilanciare la cura pastorale che la Chiesa può amorevolmente offrire alle persone in situazioni molto difficili.