Vangelo
Lc 12,1-7
Lettura
Nel brano evangelico di oggi sentiamo descritte alcune linee privilegiate della vita del discepolo di Gesù. Vi è infatti un modo specifico di “stare al mondo” quando si è incontrato il Signore e si è decisi a donare a Lui la propria vita. La situazione concreta in cui Gesù si trova lo spinge a mettere in guardia dalla soggezione passiva al fascino di chi sa parlare e conquistare l’uditorio. Occorre invece imparare ad essere trasparenti e chiari nelle intenzioni, nei pensieri e nelle parole.
Meditazioni
Al v. 1 troviamo un intenso “anzitutto”. Gesù pone in primo piano il grande peso che ha nella vita del discepolo il tema dell’ipocrisia. L’ipocrisia è una “recitazione”, un atteggiamento esteriore che non ha legame con la condizione interiore. Per le persone religiose che si lasciano prendere dall’ipocrisia, dice Gesù, il “lievito” della loro ricerca religiosa è il conformismo, la simulazione,la convenzione. Cosapuò perdere, dello slancio del discepolo, chi fa di questi atteggiamenti la forza e il criterio di crescita della sua religiosità? Avvertiamo con inquietudine quanto in ciascuno di noi e nella nostra comunità sia potente il rischio di tale ipocrisia. Gesù, che mai ci lascia soli di fronte alla debolezza e al male, inserisce un deterrente contro l’ipocrisia: la prospettiva della storia della salvezza. Se il Signore è colui che consentirà che tutto “sarà svelato” quello che ora è tenuto nascosto, già da ora lo Spirito è all’opera mediante la Parola. La paura della morte è poi, secondo Gesù, la segreta molla di molti atteggiamenti che dimenticano le richieste del Vangelo. Gesù, ci assicura: «non abbiate paura…» di quelli che, dopo aver ucciso il corpo, «non possono fare più nulla». Solo Dio e il suo giudizio sono da temere, perché la morte non è l’ultima parola. Alla fine, ciò che ci attende è la comunione con Lui, al di là della morte. Questo legame va ricordato e vissuto, va coltivato emai perso. Teniamoconto di quanto gli siamo preziosi, malgrado la nostra piccolezza: valiamo certamente più di un passerino e di un capello del capo!
Preghiera
Alla luce del possibile influsso dell’ipocrisia nella nostra vita cristiana, chiediamo con insistenza a Maria di intercedere per noi, perché possiamo coltivare un cuore semplice che tema il nome di Dio. Signore, dammi la forza di vivere con semplicità e di valutare sempre come una meta della mia vita cristiana il far corrispondere pensieri e gesti. Per rimanere nella tua amicizia.
Agire
Farò attenzione alle parole che oggi pronuncio, e mi sforzerò di far sì che esse siano conformi al mio cuore convertito e misericordioso.Meditazione a cura di mons.Giovanni Giudici, vescovo di Pavia, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it